Agenda spettacolo
di Dea Verna
Gli Anni 80 sono passati e, dico la verità, non ne sento « la mancanza. Non amo nemmeno parlarne troppo. Certo, era tutta un’altra epoca: allora uscivano 50 artisti all’anno, oggi 50 al mese. Le cose cambiano, i media cambiano». Sabrina Salerno, regina della pop dance di quegli anni colorati e esuberanti, sbancava le classifiche
con brani come Sexy Girl e Boys, ma del passato non è rimasta prigioniera. Forse perché, guardandola ieri e oggi, fascino e bellezza non si sono mossi di un millimetro. E forse anche perché le sue tournée, come quest’ultima estiva, la vedono impegnatissima, cavalcando le sue
hit: Tenerife, Chanteroi, Ibiza, Tirrenia, Barcellona, fino a settembre, poi nell’Est europeo, con chiusura a
Varsavia il 22 settembre. «Ad agosto, però, penserò a me e allamia famiglia», rivela Sabrina. «Ce ne andiamo in America, all’insegna del relax. Poi, il progetto è un nuovo album». Venti milioni di dischi venduti nel mondo, la popstar dalle curve pericolose («30 anni fa non c’era Photoshop, eravamo senza trucchi, nude e crude, vere») può scegliere tempi e luoghi, senza trascurare marito (l’imprenditore EnricoMonti) e il figlio, con i quali vive vicino a Treviso. Poca nostalgia, e nessuna “fame di fama”. «Reality e talent?», dice. «Ho detto decine di no alle proposte chemi sono venute dai tanti programmi europei di questo tipo. Guardo poca tv. Una cosa che seguo è Lessico Famigliare su Rai 3, con lo psicoanalista Massimo Recalcati». Insomma, chi ricorda l’esuberante Sabrina Salerno, conturbante tanto da rivaleggiare, nei video, con meteore come Samantha Fox o star come Madonna, deve smontare i luoghi comuni. Sul caso HarveyWeinstein e la campagna #metoo, la cantante di Siamo donne è lapidaria: «Proposte indecenti? All’ordine del giorno. Ma ci sono modi e modi, parole e azioni. Io ho sempre reagito con la giusta aggressività».