Genova: la Procura teme i depistaggi
Oltre alla complessità delle indagini sul crollo del Viadotto sul Polcevera, i magistrati temono che qualcuno possa essere intervenuto sui report sulle indagini tecniche, modificandole per attribuire la responsabilità del crollo a un difetto di progettazione, eventualità che potrebbe alleggerire la posizione di Autostrade. Per questo la Guardia di Finanza ha effettuato sequestri negli uffici del Politecnico di Milano e della società Cesi, che avevano prodotto analisi sullo stato del viadotto. Al momento risultano indagate 21 persone, tra le quali dirigenti apicali di Autostrade, come l’Ad Giovanni Castellucci. Gli inquirenti stanno anche vagliando uno studio del Politecnico di Milano che nel 2016 aveva rilevato delle anomalie proprio nel pilone numero 9, quello che lo scorso 14 agosto è crollato. Tra gli aspetti su cui i magistrati indagano, anche quello dei piccoli crolli che avrebbero interessato il viadotto nei mesi precedenti e che sarebbero stati nascosti. è divisa in due e le autorità si impegnano a ricostruire il ponte il più velocemente possibile. Quelle sono le buone intenzioni iniziali, e tali restano. La realtà si è dimostrata assai meno generosa. La viabilità locale è stata ripristinata dopo sette lunghi mesi e i lavori sono stati effettivamente assegnati solo pochi giorni fa. Quasi tre anni e mezzo solo per stanziare i fondi e decidere a chi aggiudicare la ricostruzione che, se tutto andrà bene, si concluderà a fine 2020. Ecco perché Giovanni Toti, il governatore della Liguria, quando giorni fa l’abbiamo intervistato, è stato chiaro: «Io farò di tutto perché a Genova non si ripeta l’odissea dell’Himera».