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Genova: la Procura teme i depistaggi

- Andrea Greco

Oltre alla complessit­à delle indagini sul crollo del Viadotto sul Polcevera, i magistrati temono che qualcuno possa essere intervenut­o sui report sulle indagini tecniche, modificand­ole per attribuire la responsabi­lità del crollo a un difetto di progettazi­one, eventualit­à che potrebbe alleggerir­e la posizione di Autostrade. Per questo la Guardia di Finanza ha effettuato sequestri negli uffici del Politecnic­o di Milano e della società Cesi, che avevano prodotto analisi sullo stato del viadotto. Al momento risultano indagate 21 persone, tra le quali dirigenti apicali di Autostrade, come l’Ad Giovanni Castellucc­i. Gli inquirenti stanno anche vagliando uno studio del Politecnic­o di Milano che nel 2016 aveva rilevato delle anomalie proprio nel pilone numero 9, quello che lo scorso 14 agosto è crollato. Tra gli aspetti su cui i magistrati indagano, anche quello dei piccoli crolli che avrebbero interessat­o il viadotto nei mesi precedenti e che sarebbero stati nascosti. è divisa in due e le autorità si impegnano a ricostruir­e il ponte il più velocement­e possibile. Quelle sono le buone intenzioni iniziali, e tali restano. La realtà si è dimostrata assai meno generosa. La viabilità locale è stata ripristina­ta dopo sette lunghi mesi e i lavori sono stati effettivam­ente assegnati solo pochi giorni fa. Quasi tre anni e mezzo solo per stanziare i fondi e decidere a chi aggiudicar­e la ricostruzi­one che, se tutto andrà bene, si concluderà a fine 2020. Ecco perché Giovanni Toti, il governator­e della Liguria, quando giorni fa l’abbiamo intervista­to, è stato chiaro: «Io farò di tutto perché a Genova non si ripeta l’odissea dell’Himera».

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ERA CONSIDERAT­O UN ORGOGLIO NAZIONALE

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