Álvaro Soler «Non sono solo re dei tormentoni»
DOPO IL SUCCESSO DELLA HIT LA CINTURA, ESCEL’ALBUM. «SONOMATURATO», DICE
Quella faccia da bravo ragazzo - una fortuna o una condanna nello showbiz, chissà - se la porterà sempre appresso. Così come l’aria del (bel) tipo capitato dalle parti del successo per caso. Quel che è certo è che Álvaro Soler sa come si sforna una hit e, dopo l’ennesima estate dominata da La cintura, è venuto il momento di pensarlo come artista a tutto tondo. Il nuovo albumMar de colores vuole esserne la prova.
Doppio platino con La cintura: 133 milioni di stream Spotify, 118 milioni di visioni YouTube. Ci annuncia che finalmente è diventato grande? «Nei 13 brani del mio nuovo disco, oltre a quelli noti come La cintura e Puebla, c’è un Álvaro inedito. Più maturo, anche nei testi. Te quiero lento, ad esempio, è l’elogio della lentezza: nel lavoro e nelle relazioni a un certo punto serve un passo lento. È un po’ comemangiare: con calma il cibo lo gusti di più».
Come sarà, per l’eroe dell’estate, l’inverno alle porte?
«In autunno mi concentro sulla costruzione del mio nuovo live, una cosa grande con band, sezione fiati e una veste concettuale precisa».
Il 9 maggio prossimo è atteso al Mediolanum Forum di Milano.
«Ho vissuto a Milano ai tempi di X Factor. Chissà, prenderò casa qui. Per ora vivo tra Berlino e Madrid».
A proposito, in tv ci tornerebbe?
«La tv mi piace, ma tornerei solo per un progetto originale. La mia missione oggi è musicale. Voglio far capire al pubblico che vale la pena venire ai miei concerti per sentire tutte canzoni, non solo le hit estive».
Ferruccio Gattuso