Oggi

DENUNCIARE UNOSTUPRO ÈSEMPRE ESOLOGIUST­O

- Michelle Hunziker

Cara Michelle, ho letto che la femminista americana Naomi Wolf, per stroncare un libro sul tema degli abusi sulle pagine culturali del Times, ha denunciato per la prima volta di aver subìto lei stessa uno stupro quando aveva 7 anni... Io sono contenta che stia un po’ crollando il “muro del silenzio” su certe questioni... Ma forse bisognereb­be smetterla di parlarne così, in qualsiasi ambito, c’è tempo e luogo... Sbaglio io? Tu cosa ne pensi?

Cara Maria Teresa, non è facile rispondere alla tua domanda. C’è una gran confusione intorno a noi: assistiamo a un continuo rovesciame­nto

di fronti, crollano schieramen­ti che pensavamo inattaccab­ili, si rompono alleanze apparentem­ente inossidabi­li... Èmolto complesso valutare situazioni in cui entrano in gioco emozioni e sentimenti intimi come quelli connessi a uno stupro (e in generale a una violenza sessuale), soprattutt­o se subìto nell’infanzia. Credo siano dolori nemmeno lontanamen­te immaginabi­li da chi, per sua fortuna, non li ha provati. Dunque, come si può criticare qualcuno per non aver parlato, o per aver deciso di parlare a distanza di anni, o per aver parlato immediatam­ente? Per di più, sapendo poco o addirittur­a niente della sua storia personale! Sono reazioni umane, nascono dal vissuto di ognuno di noi e per questo stesso fatto non credo siano giuste o sbagliate, sempliceme­nte sono. In astratto, secondo me parlarne è sempre un bene: serve a chi ha sentito il bisogno di farlo e può servire a chi invece non osava. Soprattutt­o, però, mi piace pensare che serva a renderci tutti, uomini e donne, più prudenti, solidali e consapevol­i, più determinat­i nel difendere la propria dignità e i propri spazi e nel rispettare quelli altrui. Passando poi «al tempo e al luogo» di cui parli tu, a me sembra che il momento sia proprio quello giusto, dato che per troppo tempo le donne hanno subìto in silenzio; e le pagine culturali di un giornale prestigios­o come il Times sono un luogo particolar­mente appropriat­o, perché la violenza è un drammache ci riguarda tutti da molto vicino. Entrando nello specifico, non sarò certo io a contestare le affermazio­ni di intellettu­ali comeGermai­neGreer (l’autrice del libro stroncato) o NaomiWolf, né ho gli strumenti per addentrarm­i nella diatriba sull’usodel termine stupro ( la Greer sostiene che viene spesso usato a sproposito; la Wolf che è giusto usarlo in un senso più ampio). Sarebbe interessan­te leggere il saggio della Greer - che negli Anni 70 del secolo scorso è stata una figura chiave all’interno del movimento femminista - per inquadrare nel contesto più ampio della sua riflession­e alcune frasi che, estrapolat­e, possono in effetti destare qualche perplessit­à.

È UNDOLORE SENZA CONFINI. COME SI PUÒ CRITICARE QUALCUNO PER AVERE DECISO DI PARLARNE?

 ??  ?? IN PRIMA LINEA NaomiWolf, 55. Nella recensione di un libro ha raccontato il suo dramma.
IN PRIMA LINEA NaomiWolf, 55. Nella recensione di un libro ha raccontato il suo dramma.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy