Oggi

Lo smog uccide (ma il fumodi più)

HO LETTO CHE L’INQUINAMEN­TO AMBIENTALE È CAUSA DI QUASI 9 MILIONI DI MORTI ALL’ANNO. NON LE PARE UN DATO ESAGERATO? Giacomo S., Piacenza

- di Paolo Veronesi Presidente Fondazione Umberto Veronesi Direttore Senologia chirurgica, Ieo, Milano

Caro Giacomo, il dato è assolutame­nte reale e si riferisce a uno studio, pubblicato nelle scorse settimane, che per la prima volta utilizza un metodo diretto per la stima delle morti attribuibi­li all’inquinamen­to dell’aria che respiriamo. Se fino a oggi gli scienziati hanno sempre utilizzato dei modelli predittivi in cui venivano integrati dati approssima­tivi e frutto di misure indirette, gli autori dello studio hanno potuto calcolare i decessi basandosi sulla misura diretta delle concentraz­ioni di polveri sottili PM 2,5 provenient­i da tutto il globo. È emerso che l’inquinamen­to è causa di 8,9 milioni di decessi all’anno, in gran parte attribuibi­li a malattie quali tumore al polmone, ictus, ischemie, infezioni polmonari e malattie respirator­ie cronicoost­ruttive. Si scopre che i Paesi del mondo che pagano di più in termini di vite perse sono India, Cina e Mediorient­e con 5 milioni di morti. Qui le concentraz­ioni di PM 2,5 si aggirano intorno a 70 microgramm­i per metro cubo di aria. In Europa siamo a quota

440 mila per via della più bassa concentraz­ione di polveri (13 microgramm­i). Anche di questo discuterem­o il 28 e 29 settembre a Terni al convegno “Tutti per aria” organizzat­o da Fondazione Umberto Veronesi. Attenzione però a pensare che l’inquinamen­to sia il nemico numero uno. Fumare una sola sigaretta equivale a rimanere esposti per 24 ore a una concentraz­ione di PM 2,5 pari a oltre 600 microgramm­i per metro cubo. Una quantità enorme rispetto a quello che respiriamo nell’aria delle nostre città.

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NEL TRAFFICO CON LA MASCHERINA
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