Vittorino Andreoli «Genitori attenti, lo smartphone è un pericolo» di Andrea Greco
NEL SUO SAGGIO HOMO STUPIDUS STUPIDUS LO PSICHIATRA LANCIA L’ ALLARME :« LA RETE STA MINANDOLE NOSTRE INTELLIGENZE, I SOCIA L SVILI S CONO I RAPPORTI UMANI. COSÌ SI SVUOTAI L SENSO DELLA DEMOCRAZIA: PER QUESTO SIAMO TUTTI SEMPRE PIÙ INFELICI»
L’incipit di questo incontro è incoraggiante come una martellata su un callo. Sorridendo lieve, lo psichiatra Vittorino Andreoli come prima cosa ci assicura che: a) la gente sta male; b) non è mai stata così male; c) in futuro staremo peggio; d) stiamo diventando sempre più tonti. Ma andiamo con ordine. Andreoli è l’autore del saggio Homo Stupidus Stupidus ( Rizzoli). La tesi, variamente argomentata, è abbastanza semplice: ci stiamo rimbambendo: la colpa è in parte della tecnologia, che ha reso inutile usare la zucca in mille piccole occasioni, da cercare una strada a fare una divisione, e in parte «perché ci mancano principi e misura». Vada fino in fondo, senza pietà. «Senta, io di solito mi occupo del singolo, ma qui stanno tutti male, e allora devo osservare il problema nel complesso: non abbiamo più la misura di ciò che siamo e facciamo, non abbiamo i principi, cioè non capiamo perché facciamo le cose, qual è il loro senso. E poi c’è un fatto inedito: siamo distruttivi, annientiamo senza logica: la violenza almeno ha un tornaconto. Ha visto quanti padri uccidono moglie, figli e poi si suicidano? Ma pensiamo anche agli adolescenti: compiono atti assurdi e poi confessano immediatamente tutto postando i video delle loro imprese». È proprio di questi giorni la notizia di quel povero ragazzo, Igor, che ha perso la vita in una stupida sfida lanciata sul web. «Non vorrei parlare solo di quel caso specifico, per rispetto verso i genitori e verso chi sta indagando. Però, tra sfi-
de assurde e selfie sempre più estremi i ragazzini si avvicinano in maniera pericolosa alla morte. Perché nessuno spiega loro cosa sia».
Cosa intende dire?
«Si parla poco, e i giovani non sanno nulla del nonno, o del bisnonno, di come siano vissuti e quindi di come siano morti. Oggi ci si vergogna della morte. Però non avere nessuno che ti racconta la storia della tua famiglia ha due conseguenze. La prima è che hai difficoltà a capire il tempo e il ciclo della vita: se non c’è il passato tutto è uno sconfinato presente e il concetto di morte non ha più senso. La seconda è che se non so la storia dellamia famiglia, se non so da dove vengo, ho un vuoto che in qualche modo devo colmare».
Come?
«Magari cercando approvazione e senso di appartenenza in qualche altro gruppo, anche puramente virtuale, che ha come dazio di ingresso il superamento di una prova tanto insensata quanto pericolosa. E poi selfie estremi e sfide sul web riscuotono like, faccine, cuoricini. In questa società, se non si appare non si è. Quindi non esisti. C’è un’altra cosa da dire. I genitori tengono i giovani lontani dalla strada per proteggerli dai pericoli, ma non si rendono conto che i giovani hanno in tasca una cosa che li può mettere in contatto con tutti i pericoli del mondo: lo smartphone».
E qual è la conclusione?
«Che l’uomo è cretino. Questo non è un giudizio. È una diagnosi».
Perché?
«Perché oggi getta via tutto quello che gli serve veramente. E come prima cosa butta via i sentimenti. Le relazio- ni sono sempre più brevi, si arenano alla prima difficoltà. Si perdono di vista persone importanti per un nonnulla, senza capire quanto fossero preziose. Ci si dimentica di loro e così ci si dimentica di una parte di noi».
Secondo l’associazione Familylegal il 45 per cento dei matrimoni finisce per colpa dei social...
«Anche questa è manifestazione di distruttività. Siamo diventati così superficiali che pretendiamo di sapere tutto dell’altro, non accettiamo che abbia dei segreti. Ma i saggi tengono il segreto e lo rispettano negli altri».
Giovani disorientati, adulti soli e infelici... altro da aggiungere?
«In Occidente, e in Italia, manca la classe dirigente. Gli imprenditori sono pessimi, stanno vendendo tutto, portano fuori le produzioni, come se non fossimo più capaci di fare nulla. Avolte distruggono fabbriche solo per avidità: magari fanno scarpe che costano centinaia di euro ma dicono che non hanno il margine per pagare un operaio italiano. Non è una argomen--
«SI RISCHIALA VITAPERUNLIKE: OGGI, SE NON APPARI, NON ESISTI »
tazione cretina? Cade un ponte e chi ne era responsabile afferma: “Ho fatto tutto quello che dovevo, sono stato inappuntabile”. Dov’è la logica in questa affermazione? Se fosse davvero così il ponte sarebbe ancora in piedi».
Vuole dire che la stupidità è una bandiera che sventolano tutti?
«Esattamente. La Rete, i social, i motori di ricerca sono amplificatori di idiozie. Le informazioni sono milioni, ma tutte semplificate, senza lo spazio per il dubbio. Pensi alle ultime elezioni, in tutto l’Occidente. C’entrano qualcosa con la democrazia?».
Non so, mi dica lei. «No: sono state una manifestazione della paura. Gli elettori hanno solo risposto alla domanda: “Volete gli stranieri?”. Lasciamo perdere, dei politici non voglio parlare, al massimo li posso curare, come curerei i super ricchi».
Cioè?
«I padroni dell’umanità, gli Zucker- berg, questi furbastri che fanno soldi con i nostri dati, e non si fanno scrupoli di venderli a chi li usa magari per orientare il voto, o seminare il panico».
Eppure i fondatori di Facebook o Google sono considerati tra le menti più brillanti del secolo. «Sono furbi, ma stupidi».
Per lei il presente è fatto di uomini istupiditi, istituzioni svuotate, classi dirigenti avide, ideologie azzerate, paura diffusa e paralizzante: e il futuro?
«Finirà la civiltà Occidentale. Ma sopravviveremo, come sopravvissero i Romani alla fine dell’impero».
«I SOCIAL SONO AMPLIFICATORI DI IDIOZIE EZUCKERBERG UN FURBASTRO »