In finale con la protesi Parla Chiara Bordi, terza classificata di Dea Verna
L’HANNO INSULTATA IN TUTTI I MODI, MA LEI NON CI HA BADATO: «HOPARTECIPATOAL CONCORSOPERDAREUNMESSAGGIO: NONMOLLATEMAI ». EORASOGNADI FARE ILMEDICO
Le hanno dato della storpia, della raccomandata, della opportunista che sfrutta la sua disabilità per accaparrare voti. Ma nulla può scalfire la forza d’animo sovrumana di Chiara Bordi, 18 anni e una protesi alla gamba portata con orgoglio, terza classificata ma vincitrice morale di Miss Italia. «Gli insultimi scivolano addosso», ci dice con sicurezza. «Ho partecipato al concorso per portare il mio messaggio: non mollate mai, anche quando la vita tira brutti colpi. Le persone disabili come me non hanno niente di meno rispetto agli altri. Possiamo fare tutto, anche gareggiare come miss». Il coraggio di Chiara arriva da lontano, da quel maledetto pomeriggio in cui questa ragazza di Tarquinia, a soli 12 anni, sale su un motorino dietro un amico. «Una macchina in contromano ci è venuta addosso», racconta. «E il mio piede è finito schiacciato tra l’auto e il motorino». Dopo l’incidente, Chiara, poco più che bambina, ha affrontato 9 mesi di ospedale e tre operazioni, prima di poter ricominciare a camminare grazie a una protesi. «All’inizio ho maledetto lamia vita», spiega. «Mi chiedevo: “Perché proprio a me?”. Il mondo è pieno di persone cattive, eppure questa tragedia è capitata a me, non la meritavo». A darle sostegno, la sua bellissima famiglia: papà Sebastiano e mamma Emanuela, che gestiscono un ristorante a Tarquinia, e la sorella Francesca di tre anni più grande. «Il giorno in cui ho ricominciato a camminare è stato il più bello della mia vita», racconta. «Quando arrivi a un passo dallamorte, impari ad apprezzare anche le cose più scontate». Chiara oggi è inarrestabile: fa immersioni ( ha il brevetto da sub), va in canoa, con lo snowboard, corre sui roller blade, fawindsurf. E da più di anno è innamorata di Matteo, 21 anni. «I ragazzi erano la mia più grande