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Le gemelle Kessler «A 82 anni facciamo ancora le spaccate» di Maike Schuster

«BALLARE SI PUÒ ANCHE IN ETÀ AVANZATA», AFFERMANO ALICE ED ELLEN. «E UN MEDICO CI HA DETTO CHE POTREMMO VIVERE FINO A 100 ANNI ». «CON GLI UOMINI PERÒ ABBIAMO CHIUSODATE­MPO. E NONCI SIAMOMAIVO­LUTE SPOSARE. COLPADI NOSTROPADR­E»

- Di Maike Schuster/Story/R.v.B.

Poco dopo il loro 82° compleanno («L’abbiamo festeggiat­o con amici, tranquilla­mente, in fondo è un giorno come un altro»), incontriam­o Alice ed Ellen Kessler. Alle domande risponde sempre e solo la seconda, ma lo fa naturalmen­te a nome di entrambe, come fossero davvero una persona sola. Alice interrompe solo ogni tanto per dire «è vero», «sono d’accordo», «proprio così».

Partiamoda­i gloriosi Anni 60. «Eravamo molto impegnate, anche troppo. Ma non vorrei rievocare quei tempi. Si deve accettare la vita com’è. La vita va avanti e se va avanti bene... molto meglio. Non si deve pensare troppo al passato o avere nostalgia, altrimenti uno diventa malinconic­o. Non rimpiango quei tempi e non vorrei essere un’altra volta una ventenne, trentenne, quarantenn­e. Era tutto bello, ma anche oggi a 82 anni la vita è bella, forse anche di più, perché c’è meno stress».

Lei è in buona salute? «Le articolazi­oni, le ginocchia, la schiena, tutto questo fa un po’ male. Ma è normale, dopo una vita come la nostra. Se mi piego nel giardino, allora spesso mi duole la schiena e la stessa cosa avviene a mia sorella. Ma se stiamo attente ai movimenti, allora non ci fa male. La nostra dottoressa una volta ci ha detto che le nostre ossa sono come quelle di una persona di trent’anni. Èmerito dei nostri continui movimenti».

Fate anche la ginnastica di Jane Fonda? «Sì, ma adeguata a noi. Facciamo più movimenti terapeutic­i, specialmen­te per la schiena. Ma tutto il resto, pancia, gambe, sedere, è a posto. Un giorno sì, un giorno no, seguiamo il nostro programma di 45 minuti».

Ellen, lei ha sempre un corpo meraviglio­so... «Non è il risultato di diete, ma sempliceme­nte fortuna. Certo, con il passare degli anni il corpo è cambiato: una volta avevamo la 38, oggi portiamo la 40. Dipende anche dalla vestibilit­à: gli italiani hanno misure diverse, da Armani devo prendere la 46! Noi non compriamo on line, non lo faremmo mai. Voglio avere i vestiti inmano, voglio provare prima di comprare».

Recentemen­te, riguardo al sesso, Jane Fonda ha detto: «Lamia bottega è chiusa da 25 anni». «Ebbene sì, anche noi non abbiamo più alcun interesse per il sesso. Niente uomini in casa (ride, ndr). Lo posso dire anche a nome di mia sorella. Non

si tratta di vergogna a parlarne. Forse una volta le persone anziane facevano sesso ma non ne parlavano. Oggi tutto è più libero, si può dire e fare quello che si vuole. E noi abbiamo voluto, sì, all’incirca da 25 anni, chiudere bottega (ride, ndr)».

Eun rapporto d’amore senza sesso, lo esclude? «Perché si deve avere un rapporto senza sesso? Noi abbiamo amici a sufficienz­a, sono sempre disponibil­i quando uno ha bisogno. Si va assieme al teatro o a un concerto, di più non serve».

Quindi la questione matrimonio è esclusa. «Per carità, allora dovrei cucinare per un uomo, stirare le sue camicie. No, non ci sto. E poi dovrei avere anche un attestatom­edico che dichiari che il signore è in buona salute, per evitare che diventi un caso clinico. Ma anche questo non sarebbe una garanzia. Può avere un infarto dopo una certa età, queste cose succedono. Anzi, sopra gli 80 anni è quasi la normalità».

Vorrebbe arrivare a 100 anni? «No, per carità di Dio. Una volta una dottoressa mi ha detto, che biologicam­ente sono 15 anni più giovane della mia età. Un altro medico, dopo uno screening ha detto che sarebbe possibile per noi arrivare a 100 anni. Uno può curarsi quanto vuole, ma a quella età diventa tutto più difficile, si comincia a tremare... no, non lo vogliamo».

Se si trovasse in una condizione di non autosuffic­ienza, che farebbe? «No, non diventerò mai una donna da curare. Prima che questo accada, direi addio. Mi informerò sul metodo più sicuro per andarmene. L’overdose di sonniferi non funziona sempre e io voglio essere sicura. Casomai vado dal veterinari­o che addor- menta i cani con tanta dolcezza. Ma forse nonmi aiuterebbe. Spararsi? No, non esiste. Non posso immaginarm­i una morte così. Non mi butterei neanche giù da un ponte. La morte deve essere delicata e bella. Non so ancora niente di preciso, ma sicurament­e non vorrei mai essere allettata e accudita. Non guardo neanche documentar­i su persone famose morte, tranne quelli su Elvis Presley e Frank Sinatra. Li ho conosciuti bene, erano molto carini e di compagnia».

per quanto riguarda l’amore, le cose non sono andate altrettant­o bene... «È vero, colpa di un’infanzia che ci ha profondame­nte segnate. Siamo state sempre molto attente per quanto riguarda gli uomini a causa di nostro padre. Da piccole dicevamo: “Quando siamo grandi, buttiamo nostro padre giù per le scale.” Lui era un alcolizzat­o, era sempre ubriaco e quando era in questo stato, era imprevedib­ile e terribile».

Vi picchiava? «Non noi, ma nostramadr­e… Per questo siamo state sempre molto attente con gli uomini».

Vuol dire che non avete mai dato una vera chance all’amore? «Sì, credo che sia andata così. Abbiamo vissuto la dipendenza di nostra madre e per questomoti­vo per noi l’autonomia da un uomo era la cosa più importante. Più di un grande amore. Nonostante questo abbiamo avuto anche noi le nostre storie. Non abbiamo rinunciato a niente, ma non ci siamo mai così abbandonat­e a un uomo come ci si aspettava allora da due donne di successo. E poi allora la donna era costretta a rimanere a casa per fare la casalinga e la madre. Questo non lo abbiamomai­preso in consideraz­ione». Mano sul cuore: non hamai rim- pianto di non avere figli? «No, non abbiamomai pensato di creare una famiglia o di dipendere da un uomo. Questa questione non è esistita per noi». Oggi si parla molto del movimento me too. Anche a voi sono capitate molestie? «No, mai! Gli uomini ci hanno sempre portato rispetto. Forse perché eravamo sempre in due, forse perché avevamo sempre l’espression­e che diceva: “Con noi non funziona!”. Mi ricordo quando siamo state chiamate per lavorare con Frank Sinatra a Las Vegas. Ci disse: Finally I meet two ladies! (Finalmente incontro due signore). Avevamo sempre questo aspetto da signore e non quello delle ragazze che aspettano soltanto di essere abbordate. Basta confrontar­e le foto sul red carpet di allora e quelle di adesso. Oggi si presentano tutte quasi nude. Allora cosa vogliono? InGermania si dice: “Ciò che urli nella foresta ti torna indietro sotto forma di eco”». Come si svolge una vostra giornata tipo? «Facciamo la prima colazione insieme e poi una fa ginnastica, mentre l’altra si occupa della posta, delle e-mail che sono sempre tante. Dopodiché ci occupiamo dei lavori in casa, del giardino, della piscina. A seconda del tempo, nuotiamo o giochiamo a golf o andiamo

a fare le nostre spese». Quale offerta lavorativa potrebbe interessar­vi? «Se arrivasse un’offerta allettante, tipo Swing Legenden, ossia esibirci con una grande swing band ci staremmo subito, anzi ci daremmo molto da fare per ballare ancora un pochino. Adoriamo lamusica swing e ballare si può anche in età avanzata. Adesso non possiamo ovviamente fare più i grandi salti, ma le spaccate sì».

È vero che avete già fatto testamento e lascerete tutti i vostri averi a Medici senza frontiere? «Sì, è vero. Loro devono anche occuparsi della nostra sepoltura, insieme, nella tomba di nostra madre. Continuiam­o a rinnovare ogni 10 anni l’affitto della sua tomba e sarebbe molto bello essere riunite nellamorte».

Lei crede a una vita dopo lamorte? «No, ma essere riunite dopo la morte è una bella idea, anche se poi non capiremo niente».

Crede almeno alle profezie? «Una volta, a Parigi, siamo andate da una chiromante. Secondo quanto ha letto nella mano, dovrei essere morta da tempo. Mi diceva che sarei stata vittima di un incidente verso i 40 anni. Per fortuna non ci ho creduto».

Vi siete sottoposte a dei lifting? «Sì, nel 1998: si erano formate delle guanciotte da castoro. Non lo abbiamo mai rimpianto, perché l’intervento era fatto come si deve. È stata l’unica volta ed è stato sufficient­e. Noi invecchiam­o con dignità, non come tanti che si operano ogni anno e poi non si capisce più chi sono. Sembrano piùgiovani­ma non vuol dire che stanno meglio. Noi il lifting lo abbiamo fatto contempora­neamente per ragioni profession­ali. Non era possibile che una sembrasse più giovane dell’altra. Ma ormai abbiamo chiuso».

E farsi aumentare i seni? «Perché avremmo dovuto? Siamo felici con i nostri seni piccoli. Non abbiamo mai desiderato averli più grandi. Inoltre ballerine e sportive hanno inmaggiora­nza seni piccoli. Meglio piccoli e duri che grandi e cascanti».

Ultima domanda: per i prossimi anni avete ancora dei sogni, dei desideri? «Il nostro unico desiderio è di passare come ogni anno un lungo periodo di vacanze inFlorida. Lì nonci riconosce quasi nessuno...».

 ??  ?? «Siamo indivisibi­li e insieme per la vita» Alice ed Ellen Kessler, 82. «Il fisico ci assiste», dicono, «ma non è il risultato di diete, sempliceme­nte fortuna. Dopo il pranzo, prendiamo un dessert».
«Siamo indivisibi­li e insieme per la vita» Alice ed Ellen Kessler, 82. «Il fisico ci assiste», dicono, «ma non è il risultato di diete, sempliceme­nte fortuna. Dopo il pranzo, prendiamo un dessert».
 ??  ?? AMICIZIE E SENTIMENTI Le gemelle Kessler con l’amico Frank Sinatra nel 1960 e, sotto, con l’attore Enrico Maria Salerno nel 1967. Si legò ad Alice.
AMICIZIE E SENTIMENTI Le gemelle Kessler con l’amico Frank Sinatra nel 1960 e, sotto, con l’attore Enrico Maria Salerno nel 1967. Si legò ad Alice.
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 ??  ?? Alice ed Ellen Kessler in scena negli anni Sessanta. Le loro gambe danno scandalo e in Rai vengono censurate con pesanti calze di nylon. A destra, la copertina di una loro hit: Quelli belli come noi, sigla di Canzonissi­ma1969. CENSURATE
Alice ed Ellen Kessler in scena negli anni Sessanta. Le loro gambe danno scandalo e in Rai vengono censurate con pesanti calze di nylon. A destra, la copertina di una loro hit: Quelli belli come noi, sigla di Canzonissi­ma1969. CENSURATE
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Nel lavoro avevate molto successo, ma
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