LadyDiana La principessa nascondeva l’amante in camera di Deborah Ameri
HOARE ERA 16 ANNI PIÙ VECCHIO DI LEI. COLTO, AFFASCINATE, «LODESIDERAVA INOGNI MOMENTO» , CONFIDAL’EX GUARDIADEL CORPO. LASTORIAFINÌPERCOLPADELLAMOGLIEGELOSA. ELAPRINCIPESSAFUL’UNICAASOFFRIRE
Per un breve periodo aveva perfino pensato di lasciare Carlo e fuggire con lui in Italia. Era diventato il suo chiodo fisso, era una passione travolgente. Oliver Hoare era il primo uomo che l’attraesse sessualmente. Lady Diana lo aveva confessato alla sua guardia del corpo Ken Wharfe: «Lo desiderava in ogni momento, ne era innamorata», ha raccontato lui. Quando la moglie non c’era, Diana usciva da Kensington Palace in pelliccia, tacchi alti, orecchini di diamanti e niente altro addosso, e andava da Oliver a Chelsea. Sposato con tre figli, collezionista e mercante d’arte, Hoare è morto di cancro, a 73 anni, il mese scorso, anche se la famiglia ne ha dato notizia solo adesso. Nella tomba si è portato i segreti della relazione con la principessa, iniziata nel 1989, di cui non ha mai parlato. Diana lo aveva incontrato al Castello di Windsor nel 1985, lui era insieme alla moglie francese, Diane de Waldner. Era un buon amico del principe Carlo, eppure quattro anni dopo non aveva resistito al fascino di Diana. «Quando finirà ci faremo entrambi del male, ma finché durerà ci divertiremomolto», avrebbe detto a Lady D prima di iniziare la loro relazione appassionata.
Era di 16 anni più vecchio, ma i suoi modi gentili, sofisticati e affettuosi avevano incantato Diana. Era molto colto, aveva studiato a Eton e alla Sorbona di Parigi. Quando Carlo venne a sapere della tresca non fece una piega, ma chiese a un amico: «Di cosa diavolo parleranno quei due?». Diana prendevamille precauzioni per proteggere la loro relazione. Lo intrufolava a Kensington Palace dentro il bagagliaio dell’auto, lo nascondeva in camera da letto. Una notte l’allarme antincendio si eramesso a suonare e i suoi bodyguard lo trovarono mezzo nudo, nascosto dietro una pianta, mentre fumava. Ma se Lady D era profondamente infelice tra le mura di palazzo, altrettanto non si poteva dire di Oliver. Adorava sua moglie e non l’avrebbe mai lasciata. Così, quando lei scoprì la relazione clandestina, minacciò di andarsene se non avesse subito troncato con Diana. Oliver le scrisse una lettera e le restituì i gemelli che lei gli aveva regalato e che erano appartenuti a suo padre, John Spencer, visconte di Althorp. La principessa non la prese bene. Nel libro The real Diana, Lady Colin Campbell sostiene che Lady D fosse incinta. Era fuori di sé per il dolore di aver perso Oliver e di dover abortire. La presunta rivelazione è sempre stata etichettata come una bufala dagli amici della principessa, ma è vero che la fine di quell’amore portò a Diana un’enorme sofferenza. A casa Hoare cominciarono ad arrivare telefonate mute, giorno e notte. In pochi mesi 300 chiamate anonime. La moglie di Oliver fece intervenire la Polizia che le rintracciò: provenivano dal cellulare di Diana e dalle sue linee private a Kensington Palace. Hoare allora fece chiudere l’inchiesta per non imbarazzare la sua ex amante. Ma la notizia, anni dopo, arrivò ai giornali. Durante la famosa intervista al programma Panorama della Bbc, nel 1995, Diana confessò solo qualche telefonata, nello spazio di sei-nove mesi, «mamai inmaniera ossessiva». Dopo la morte della principessa, Carlo e Hoare hanno rinsaldato la loro amicizia, il che la dice lunga sull’indifferenza del principe nei confronti della ex moglie. L’erede al trono è stato spesso ospite dell’amico nella sua tenuta in Provenza, anche con Camilla, di cui Hoare era già amico negli anni Ottanta. Forse, sostiene il giornalista del Daily Mail Richard Kay, portandosi a letto qualcuno vicino al marito e alla sua amante, Diana sperava di rendere la sua vendetta ancora più incisiva. Ma alla fine fu lei l’unica a soffrire.
ALLA FINE DELLA RELAZIONE, LEI FECE 300 TELEFONATE MUTEACASA DI LUI