Fategli tante domande per capire quanto vi costa e i rischi che correte
«Gli state affidando i soldi frutto del vostro lavoro, non dovete aver paura di porre domande e di voler capire
bene tutto »: Claudia Segre, una tradizione di famiglia nella finanza con lamamma agente di cambio negli Anni 50, dopo aver lasciato l'ultimo lavoro da private banker (consulente per clienti con patrimoni elevati) ha creato due anni fa Global Thinking foundation, fondazione no-profit che promuove progetti e iniziative di alfabetizzazione finanziaria. «La crisi ha devastato i lavoratori della classemedia perché in Italia non c'è stata educazione sui soldi e sul risparmio. Mentre conoscere i meccanismi degli investimenti significa potersi difendere e avere le armi
fondamentali per fare scelte di lungo termine ». Ecco perché, spiega, di fronte a un consulente finanziario, abilitato al collocamento o autonomo non importa, bisogna mettere al bando la timidezza. «L'obbligo previsto dalla Mifid II di tracciare un profilo
ben definito di ogni singolo investitore è molto importante», sottolinea. «Bisogna leggere ogni domanda, comprenderla e poi rispondere. E se qualcosa non è chiaro, non abbiate timore di farvi ripetere le cose anche più volte. Chiedetegli se i prodotti che vi propone sono coerenti con i vostri obiettivi, quali rischi vi fanno correre e quali rendimenti sono attesi». Il capitolo dei costi arriva subito dopo: «Prima di firmare per la sottoscrizione di qualsiasi prodotto, fatevi spiegare nel dettaglio quanti e quali sono i costi che dovrete sostenere e a che
cosa esattamente si riferiscono ». Infine, fatevi consegnare copia controfirmata di tutta la documentazione. Senza dimenticare un elemento che molti sottovalutano: che cosa succede se dovessi all'improvviso aver bisogno dei miei soldi? «Fatevi dire quali costi dovrete affrontare per "liquidare" i vostri investimenti». Dovete saperlo prima di firmare. Perché dopo potrebbe essere troppo tardi.