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Bob Sin cl arL amo gliel’ ha piantato perché è troppo noioso di Francesca Pierantozz­i

NON BEVE, NON FUMA, MANGIA SOLO VERDURE LESSE. E A PAR TELE SERATE IN DISCOTECA (PER LAVORO ), NEANCHE ES CELA SERA. COSÌ IN GRIDALE MAN, SUA COMPAGNA DA 30 ANNI, L’ HA MOLLATO .« È VERO, SONO UN MONACO », DICE LUI. MA ORA È DISTRUTTO DAL DOLORE

- Di Francesca Pierantozz­i

Altro che sesso, droga e rock and roll, o banalmente quattro salti in discoteca e una cena tra amici per farsi due risate o almeno qualche guizzo ogni tanto per uscire dalla routine. «Io sono un gran palloso». Bob Sinclar non ne ha mai fattomiste­ro: da anni infuoca le piste di mezzomondo, ma una volta staccato dal lavoro, niente fumo, niente alcol, niente eccessi, vita da asceta, pantofole, verdure bollite, jogging, tennis e per finire un bel sonno ristorator­e, al massimo qualche foto nudo su Instagram per certificar­e il peso forma di un saggio cinquanten­ne. Tutto bene, tutto molto bello e sano, per lui, anche se va avanti da trent’anni. Già, per lui, perché a forza di sbadigliar­e accanto al Dj più famoso del mondo, la moglie Ingrid Aleman alla fine si è stancata e ha detto basta: divorzio. Un amico ha sintetizza­to così la rottura al settimanal­e Voici: «Lui va a letto presto, detesta uscire e andare a cene mondane, conduce una vita noiosissim­a, alla fine Ingrid si è stufata, ha giusto voglia di vivere e di divertirsi un po’». Povero Bob Sinclar, il Dj e producer re della dance music, Dottor Jeckyll che incendia le notti e Mr Hyde in pantofole di giorno. Stando a informazio­ni fornite da amici, lui sarebbe annientato, distrutto dalla separazion­e, capace giusto di andare in “ufficio” (soprattutt­o il Pacha di Ibiza, ma anche i dance floor più trendy di Los Angeles o Parigi, oltre a qualche serata privata super selezionat­a). Una vita, la sua, tutta casa e discoteca, da sempre. E pensare che Sinclar ha sempre esaltato l’importanza della sua famiglia, dell’amore casalingo, il suo attaccamen­to profondo a Ingrid e ai loro due figli Raphaël, 18 anni e Paloma, 15. Quando Bob incontrò la moglie sulle piste (di sci), lui aveva 19 anni, lei 14. Da allora sempre insieme, con «qualche alto e basso, è ovvio» raccontava lui, ma una famiglia vera: «Lei mi dà sicurezza, e mi impedisce di montarmi la testa».

FACEVA L’ANIMATORE

Il successo, in effetti è stato folgorante: prima animatore al ClubMed, poi Dj, poi producer, dai vinili ai successoni commercial­i come Love generation o I believe, dalla periferia di Parigi al delirio del popolo disco di Los Angeles, dove ha vissuto per qualche anno. E poi da pendolare a Ibiza, dove officia per decine di sere e notti l’anno al Pacha. «Ho sempre vissuto questo lavoro come una competizio­ne a lungo termine», diceva qualche settimana fa in un’intervista. «Una gara in cui bisogna resistere. Per questo sono diventato un estremista della vita sana,

sono costretto a mantenermi in forma e a mangiare bene. L’aspetto rock and roll del successo non mi è mai piaciuto, non cedo all’autodistru­zione, non ne ho il coraggio, sento che se toccassi della droga, ne morirei». Più maratoneta che creatura di notti da leggenda, insomma. «Un monaco» ha detto lui una volta. Ingrid avrebbe aspettato che qualcosa cambiasse nella routine casa-discoteca-casa, ma a quanto pare il ménage non è più salvabile. La crisi andrebbe avanti da qualche tempo. A luglio - quando il suo lavoro è in altissima stagione e le ferie sono impossibil­i - Bob aveva tenerament­e provato a ricucire da Ibiza, dove stava da solo nella sua splendida villa, inviando su Instagram un messaggio d’amore a Ingrid. Nessuna risposta, alla fine il Dj aveva preso atto e cancellato il post.

«Per fare il mio lavoro a lungo bisogna mantenersi in forma » «IO SONO UN ESTREMISTA DELLA VITA SANA, SE TOCCASSI DELLA DROGA MORIREI»

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