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L’ARTE DELLA VIGNA E DEL VINO FRIZZANTE

- Maria Giuseppina Buonanno

La vigna incorona una casa di campagna, Villa Bricco Paglieri: si trova a Madonna di Como, sulle colline di Alba, in provincia di Cuneo. Qui, come inmolte altre aziende (ben 500), si coltiva l’uva destinata a Cinzano, marchio storico, nato nel 1757, della produzione di spumante e vermouth. Si prende cura delle viti Mario Sandri, con i suoi genitori e lo zio Osvaldo, 86 anni e una vita

passata tra i filari (eccolo nella foto, col suo amato trattore, sopra una veduta del giardino di Villa Bricco Paglieri). «Abbiamo 16 ettari di vigneti e lavoriamo in un territorio bellissimo, una grande architettu­ra naturale che è anche patrimonio dell’Unesco. E qui, la nostra azienda coltiva e conferisce uva a Cinzano dagli Anni 60», dice Mario Sandri. E proprio qui si raccoglie la varietà Moscato Bianco, quella che poi diventa Asti Docg, il più rinomato tra gli spumanti Cinzano. L’anno scorso, in occasione del 260° compleanno dell’azienda, che fa parte del gruppo Campari, la linea degli sparkling wines, come sono definiti i vini frizzanti, è stata rinnovata nel segno della “nuova autenticit­à”, un grande passato che si conferma nella contempora­neità. Dalle colline piemontesi, il marchio Cinzano si è diffuso in tutto il mondo. Oggi rappresent­a il 6-7% del fatturato di Campari, la sesta azienda al mondo nella produzione di spirit, presente in 190 Paesi con oltre 50 marchi. E la Galleria Campari di Sesto San Giovanni, alle porte di Milano, ospita, fino a marzo 2019, la mostra Storie di moda – Campari e lo stile, anche con opere di Depero e Munari. Nel nome dell’arte, che si crea anche in una vigna.

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