Vaccini obbligatori? Dipende...
C’è ancora tanta confusione sull’obbligo dei vaccini.
È slittato al 10 marzo 2019 l’obbligo di presentare la documentazione ufficiale e basta un’autocertificazione per l’ammissione a scuola, firmata da entrambi i genitori, in cui si attesta che le vaccinazioni sono state fatte o che si è preso appuntamento con l’Asl di competenza per adempiere all’obbligo entro i termini. La scuola e le Asl devono controllare la veridicità di questa dichiarazione. Ma anche gli organi di polizia possono avviare verifiche, come stanno facendo i Nas (e diverse sono le infrazioni rilevate).
I genitori colti in fallo devono rispondere di falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico e rischiano sanzioni penali e la reclusione fino a due anni. Tuttavia, dove l’anagrafe vaccinale è aggiornata e informatizzata, come in Emilia, Toscana e Piemonte, le scuole comunicano direttamente con le Asl e i genitori non devono fornire documentazione. Il ministro della Salute Giulia Grillo però ha detto che è già «depositato al Senato un ddl che supererà il decreto Lorenzin», cioè la normativa vigente. Obiettivo, ha spiegato il ministro, differenziare l’obbligo a seconda della situazione epidemiologica di un dato territorio, e quindi imporlo «solo dove è necessario, sicuramente per il morbillo». Il picco di casi registrati in diversi Paesi della Ue, tra cui l’Italia (2.029 casi solo nel primo semestre del 2018), insomma, preoccupa. Ma per altre patologie potrebbe essere sufficiente la raccomandazione, «come fanno altri Paesi, ad esempio per l’esavalente».