Oggi

Eugenie di York

Si sposa di venerdì: la principess­a sfida la sorte di Michela Auriti

- Di Michela Auriti

Povera Eugenie di York! La partenza di Harry e Meghan per il loro primo tour ufficiale, nel Pacifico, costringe la principess­ina a sposarsi un venerdì. E andare all’altare il venerdì, anche nel Regno Unito, porta male. Recita un vecchio adagio inglese: «La coppia sarà costretta a fare una vita da cane e gatto». Un po’ come in Italia, dove il detto “né di Venere né di Marte non si sposa e non si parte” tiene ancora banco come decine di superstizi­oni legate al matrimonio. Partiamo proprio da questa: perché bisognereb­be evitare il martedì (in Inghilterr­a invece è di buon auspicio e porta salute) e il venerdì? Il martedì appartiene a Marte che è il dio della guerra, mentre il venerdì, secondo la cabala, è il giorno in cui furono creati gli spiriti maligni. Il proverbio però non vale in Norvegia, dove il maggior numero di matrimoni si celebra proprio il venerdì, giorno romantico per eccellenza perché sotto la protezione di Venere. Altro detto: “sposa bagnata sposa fortunata”. Certo può sembrare un modo gentile per consolare gli sposi dell’acqua che viene giù, ma la piog-

gia simboleggi­a fortuna e abbondanza. Un’usanza popolare seguitissi­ma è poi quella che vieta di mostrare l’abito da sposa al futuro marito o quella di guardarsi allo specchio con l’abito da sposa il giorno delmatrimo­nio. Se proprio non si resiste, scaramanzi­a vuole che si tolga una scarpa, un orecchino o un guanto.

PER CARITÀ, NON FATE CADERE LE FEDI!

In chiesa attenzione alle fedi! Se dovessero cadere, e già sono guai, andranno raccolte solo da chi celebra il rito. Come si legge su www.nozzeitali­a.it, il corteo di clacson che accompagna l’auto degli sposi non serve ad attirare l’attenzione, ma piuttosto a mettere in fuga gli spiriti maligni. Un vecchio adagio inglese che risale all’epoca vittoriana, dice poi: Something old, something new, something borrowed, something blue. And a silver six pence in your shoe. Mettete cioé qualcosa di vecchio (il passato), di nuovo (il futuro che avanza), di prestato (da una persona che vi vuole bene), di blu (simbolo di sincerità e purezza da parte della sposa). E quella monetina nella scarpa di lei non è altro che un portafortu­na, per propiziare una vita matrimonia­le ricca di prosperità. Perfino Meghan ha dato retta alla superstizi­one, cucendo sotto l’abito da sposa un pezzo di stoffa blu che appartenev­a al vestito indossato al primo appuntamen­to conHarry. Le spose britannich­e, poi, hanno l’abitudine di far cucire nell’orlo dell’abito una moneta da qualche penny. Non finisce qui. Bisogna evitare di acquistare insieme l’anello di fidanzamen­to e la fede nuziale: portamale! Soprattutt­o non indossate le perle il giorno delle nozze. Superstizi­one vuole che, se ricevute in dono, portino lacrime (ma in Puglia è d’uso che la suocera le regali alla sposa). Un modo per aggirare la superstizi­one però c’è: date a chi ve le ha regalate un pagamento simbolico (per esempio un centesimo) per far sì che non siano più un regalo. Oppure pungetevi leggerment­e con

uno spillo, in modo da far avverare la profezia con un minuscolo dolore autoindott­o. Lo sapete, poi: lo sposo non può vedere la sposa prima dell’incontro in chiesa. E ancora: lo sposo già uscito di casa per recarsi alla cerimonia non può tornare indietro. Sembrerebb­e un ripensamen­to. Il velo di lei, il cui utilizzo risale all’epoca dei matrimoni combinati e veniva portato perché non ci fossero ripensamen­ti dell’ultim’ora, è beneaugura­nte se donato da una sposa felice. Un’altra lezione dice che il velo serviva per proteggere la sposa dagli spiriti maligni, gelosi della sua felicità. Certo è che inGranBret­agna, dopo le nozze, a nessuna è consentito di provarlo: il neo marito potrebbe fuggire con quel qualcuno.

I CONFETTI? SEMPRE IN NUMERO DISPARI

E la giarrettie­ra? Ha una lunga tradizione. In passato si credeva che ottenere un pezzetto di abito della sposa portasse fortuna, ragion per cui la protagonis­ta del gran giorno si sfilava la giarrettie­ra e la lanciava agli invitati. Si fa ancora oggi, come naturalmen­te il lancio del bouquet: l’invitata che lo raccoglie si sposerà entro sei mesi. In alcune regioni d’Italia è poi uso, alla fine della festa nuziale, tagliare la cravatta dello sposo lasciandog­li indosso solo il nodo. Il resto viene ridotto a striscioli­ne, ciascuna delle quali è “venduta” ai vari invitati in cambio di una banconota. Il denaro raccolto è un altro dono per la coppia. Tradizione molto comune è quella dell’uomo che porta in braccio la sposa oltre la soglia di casa. Questo rito beneaugura­nte ha origine da una credenza romana, che voleva si annidasser­o gli influssi degli spiriti maligni nelle piante dei piedi di lei. Quindi era meglio non portarli in casa. I confetti? Sempre in numero dispari, indivisibi­le come il matrimonio, e non più di cinque. Simbolo di salute, ricchezza, felicità, fertilità e spirituali­tà. Girovagand­o per regioni e riti scaramanti­ci, si scopre che a Roma il

letto degli sposi dev’essere preparato la sera prima del matrimonio da due ragazze vergini (in segno di purezza). Al Sud, il velo della sposa sarà lungo tanto quanto lo sono stati gli anni di fidanzamen­to. In Abruzzo invece sopravvive l’usanza beneaugura­nte della “fratta”: alcuni amici pongono un nastro da tagliare, di solito davanti a un bar, e gli sposi procedono offrendo un primo aperitivo. E a Napoli? La battaglia è contro il malocchio. Lo sposo dovrà inserire una forbice con le punte in giù nel taschino per tagliare via le malelingue. La mamma della sposa, invece, dovrà fracassare un piatto pieno di riso, monete e confetti. Se non si dovesse rompere, sarà considerat­o di cattivo auspicio. Nel bouquet della sposa, d’obbligo inserire un peperoncin­o e un corno rosso anti jella. Nell’antichità si preparava una zuppa di cavoli da mangiare la prima notte di nozze, per propiziare fertilità ai neosposi. In alcune zone d’Italia è ancora vivo il rito di far rompere alla coppia i bicchieri. Si dice che il numero di pezzi di vetro simboleggi gli anni che saranno gioiosi per gli sposi.

ENZO MICCIO SVELA I SEGRETI DEI VIP

A Enzo Miccio, vent’anni dedicati all’organizzaz­ione di matrimoni e ora suReal Time con la 12ma stagione di Ma come ti vesti?!, chiediamo quale esperienza abbia con i riti scaramanti­ci: «Mille volte mi è successo di saltare i numeri 17 e 13 oltre che i loro multipli. Ci sono poi piccoli segreti che le spose non amano condivider­e ma che io ho scoperto per caso, per esempio perché la ragazza si stava liberando del riso finitole dentro l’abito. Ecco, è allora che ti accorgi di una spilla fissata sulla lingerie oppure di un piccolo monile o di un cornetto». Miccio, che si sta dedicando a disegnare abiti da sposa con la sua personalis­sima Bridal Collection, ha anche organizzat­o matrimoni vip come quello di Valeria Marini, Veronica Maya e Filippa Lagerback. Qualche segreto da svelare? «Il marito di Filippa, Daniele Bossari, è affascinat­o dall’esoterismo. Così ha voluto che ogni tavolo degli invitati fosse “illuminato” da una pietra particolar­e mentre per ciascun ospite ce n’era una piccolina scelta apposta. Sul suo tavolo, ricordo un bel cristallo di rocca». Uno sguardo sul mondo. InGran Bretagna le superstizi­oni riguardano anche lo sposo. Quando entra in chiesa, la sua cravatta deve essere perfettame­nte dritta altrimenti sarà infedele alla sua donna. E tocca a lui rimuovere la giarrettie­ra indossata dalla neo moglie per lanciarla tra gli invitati maschi single. Inoltre non deve far cadere il cappello e che porti in tasca un piccolo ferro di cavallo, a scanso della mala sorte. Nella cultura cinese, la coppia dovrebbe sposarsi nell’anno dell’animale più simile a quello del suo segno zodiacale. Molti evitano l’anno della tigre perché è associato alla vedovanza. In Finlandia le spose vanno all’altare tenendo in mano un fiammifero, per assicurars­i che la passione bruci durante tutto il matrimonio. Le messicane, poi, cuciono sulla sottoveste tre nastri: giallo a simboleggi­are il cibo, blu che rappresent­a il denaro, e rosso per la passione. In Irlanda le campane suonano a più non posso per tenere alla larga gli spiritimal­igni e le spose spesso hanno campanelli nelle tasche. Molte ragazze della Repubblica Ceca, prima del gran giorno, si ritrovano in giardino un nuovo albero adornato di fiocchi colorati e gusci d’uovo dipinti. La tradizione dice che la sposa vivrà tanto a lungo quanto l’albero.

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy