Oggi

Stefano D’Orazio

«Sposarsi è un incubo, vi spiego come sopravvive­re» di Dea Verna

- Di Dea Verna

Il matrimonio? Non fa per me. Non cederò mai». Per decenni Stefano D’Orazio, ex batterista dei Pooh, aveva ripetuto questa frase come un mantra a fidanzate, amici, parenti. Ementre gli altri Pooh colleziona­vano mogli, lui rimaneva fedele alla sua vocazione zitellesca. Per poi capitolare a 69 anni: Stefano ha sposato, il 12 settembre dell’anno scorso, la sua Tiziana Giardoni, organizzat­rice di eventi, con cui viveva da dieci anni. E ora ha ripercorso gli infernali preparativ­i per il grande giorno in un manuale irriverent­e, Non mi sposerò mai! Come organizzar­e il matrimonio perfetto senza avere nessuna voglia di sposarsi ( Baldini+Castoldi). Stefano, cosa le ha fatto cambiare idea? «Gli amici mi facevano discorsi del tipo: “Se finisci in coma all’ospedale, alla tua compagna verrà sbarrato l’ingresso e al tuo capezzale potrà accorrere solo zia Elvira”. Oppure mi spiegavano che, dopo la mia morte, Tiziana non avrebbe avuto diritti, e i miei averi sarebbero stati contesi da lontani parenti mai conosciuti». E Tiziana? «Anche lei ci metteva del suo. Chiunque si sposasse, dai reali d’Inghil- terra al portinaio, iniziava la solfa: “Quanto sono belli! Miamamma impazzireb­be”, e così via». Suvvia, non ci dirà che si è sposato solo per motivi burocratic­i. Avrà anche lei un cuore. «Certo che ce l’ho, e batteva pure prima. Per accenderlo non c’era bisogno del matrimonio». La proposta di matrimonio la fa però in diretta tv, all’Arena di Verona, intervista­to da Carlo Conti e Vanessa Incontrada. «Arrivati alla classica domanda sui progetti futuri, che in genere mi fa venire il latte alle ginocchia, mentre i miei colleghi Pooh elencavano con- certi e libri, io ho sparato: «Mi sposo il 12 settembre». Tiziana, ignara, mi guardava da casa. E per l’emozione, ha quasi strozzato il gatto». E poi? «Poi mi sono reso conto che eravamo a metà giugno e, dato che agosto non conta, dovevamo organizzar­e un matrimonio in sei minuti».

Ed è finito in un inferno popolato da wedding planner, flower

stylist, location, catering... «Neimiei ricordi di chierichet­to i matrimoni erano una cosa semplice. Oggi anche scegliere i fiori è diventato un incubo. Il flower stylist ti propone fiori dai nomi mai sentiti, ma un bel

mazzo di margherite no?». Racconta anche gli imprevisti dell’ultimo momento. Come quando, dopo essersi infilato nel suo abito da sposo, si accorge di non avere i calzini. «Mi ha salvato il cameraman che mi stava seguendo, mi ha prestato i suoi. Solo che io porto il 42, lui aveva un piedone. E non si capisce perché le scarpe da sposo sono sempre strette. Forse perché così soffri findall’inizio». Per non parlare poi della sua testimone, Barbara d’Urso, che non arrivava. «Doveva presentars­i alle 18, ma era ancora in studio a condurre Pomeriggio 5. La sposa era isterica, c’era già un testimone di riserva che si stava scaldando a bordo campo, poi per fortuna Barbara è arrivata». Racconta con onestà anche la prima notte di nozze. «Dopo quello che avevamo passato, neanche Rocco Siffredi ce l’avrebbe fatta. Ero terrorizza­to, per fortuna, uscito dal bagno, ho visto Tiziana col pigiamone e la crema sul viso che mi dice: “Ma non vorraimica...”. Ho tirato un sospiro di sollievo e sono stramazzat­o a letto». Ma insomma, consiglier­ebbe a un amico di sposarsi? «Sì, ma solo a 70 anni, quando proprio non si può più scappare».

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