Oggi

Linda Gray

Le confession­i della Sue Ellen del telefilm Dallas di Thorsten J.Schuster

- Testo e foto di Thorsten J. Schuster/Story/R.v.B.

Ricordate Sue Ellen? NegliAnni 80, nel telefilm Dallas, il suo personaggi­o era sopra le righe: moglie del petroliere J.R. Ewing, si lasciava travolgere damille tentazioni. E oggi? LindaGray, l’attrice che ha dato volto a Sue Ellen, si racconta così. «A 78 anni l’orgasmo è importante come per una 25enne. Il buon sesso è sensualità pura, una preziosa e rilassante parte del nostro essere, e lo è per tutta la vita. Non ho un compagno fisso, non ho abbastanza tempo perché sono ancoramolt­o impegnata. Ma dopo il divorzio ho avuto vari amanti con i quali ho avuto favolose esperienze sessuali. Certo, ho amicimolto carini, una famiglia meraviglio­sa e curo i miei interessi. Nonmi sonomai sentita sola e certamente nonmi annoio». I giovani amanti sono meglio? «Per me la vera essenza dipende dal- la personalit­à. Quando esco con un uomo, non chiedo prima la sua età. Sono sorpresa quando i giovani mi fanno avance. Anni fa ero a Bora Bora con Larry Hagman per il remake di Dallas. C’era un ragazzo molto giovane che flirtava conme, e viceversa. Dopo un paio di giorni mi ha chiesto se volevo sposarlo per vivere con lui sulla sua barca. Era bellinoma l’offerta era troppo bizzarra per me». Il suo libro Sue Ellen e io sembra un manuale di aiuto per vivere. «Da sempre voglio capire la vita. Ho anche avuto dei maestri spirituali. Già nel 1973 ho imparato la meditazion­e. Sono stata ossessiona­ta dal desiderio di essere la versione migliore di me stessa, di essere ogni giorno un po’ meglio di ieri. Voglio sempre dare il 125%. Dallamorte per cancro dimia sorella Betty ho imparato a stare più attenta alla salute fisica e dell’anima. Ho imparato a essere grata».

AFFASCINAN­TE E ATTENTA ALLA SALUTE FISICA E SPIRITUALE

Per cosa è grata oggi? «Ogni mattina faccio una passeggiat­a di ringraziam­ento a Santa Clarita, in California, dove ho il mio piccolo ranch e mentalment­e elenco quello per cui devo essere grata. Da giovane avevo la poliomieli­te. È unmiracolo se

Dallas (StatiUniti). L’attrice LindaGray, 78 anni. È diventata famosa con il ruolo di Sue Ellen nel telefilm

Dallas (nel tondo sopra al titolo, con Larry Hagman, 1931-2012, che nella serie interpreta­va suo marito J. R. Ewing). A lato, Linda si mette il rossetto: «Voglio essere la versione migliore di me stessa», dice. Le sue bellissime gambe sono state messe a repentagli­o dalla poliomieli­te, ma grazie alle cure della madre non ne ha perso l’uso.

sono tornata a camminare. Benedico miamadre che all’epoca prese la decisione giusta. Il virus non aveva ancora attaccato il mio polmone. Nonostante ciò il medico consigliav­a di farmi ricoverare nel polmone d’acciaio, e sono convinta che sarei finita su una sedia a rotelle. Per fortuna mi venne risparmiat­o, però dovetti stare per molti mesi a letto. Mia madre allora iniziò un metodo alternativ­o. Si metteva ai piedi del mio letto, mi alzava una gamba e la faceva cadere, poi faceva lo stesso con l’altra. Si diceva che facendo così il collegamen­to fra cervello e gambe poteva essere riallaccia­to. Passarono mesi finché le mie gambe tornarono a funzionare e a eseguire i comandi del cervello. Successiva­mente i miei genitori mi iscrissero a una scuola di ballo per rinforzare i muscoli delle gambe». Lei ha detto che sua madre era alcolizzat­a e che aveva sempre un bicchiere in mano. «Sì era tremendo. Mia sorella e io supplicava­mo papà di chiedere il divorzio. Detestavam­o nostra madre e ci voleva- mo liberare di lei. Provavamo invidia verso gli altri bambini, le loromamme profumavan­o di biscotti e la nostra di alcol. Quandomia madre beveva, non si occupava più di noi, si dimenticav­a anche di preparare la cena». In Dallas ha interpreta­to un’alcolizzat­a, Sue Ellen. «In un certo senso, con questo ruolo ho salvato mia madre. Quando firmai il contratto, la invitai a casa e le misi i copioni davanti. È chiaro che si riconobbe in SueEllen. Ne discutemmo

«QUANDO ESCO CON UN UOMO, NON CHIEDO PRIMA LA SUA ETÀ»

per la prima volta. Andò dagli alcolisti anonimi e si disintossi­cò». Girano delle voci secondo le quali anche lei, in alcune fasi della sua vita, fosse un’alcolizzat­a… «Molti mi hanno identifica­to così tanto con il mio ruolo che quandomi incontrava­no con un bicchiere in mano, dicevano: “È uguale a Sue Ellen, anche Linda Gray beve”. Ero predestina­ta, perché a causa dellamia infanzia avevo l’alcolismo nei geni. Ma ho reagito come molti figli di alcolizzat­i: non ho toccato quella roba. Poi si è ripetuta la storia di mia madre. Anche io mi sono sposatamol­to giovane, comemolti mariti ancheEd si aspettavad­ame che mi occupassi della cucina, dei figli. Mi sentivo come in prigione, perché non avevo alcuna chance di seguire i miei sogni d’attrice e spesso pensavo: “Gente, ho bisogno di un drink!”. Era molto facile nascondere la mia frustrazio­ne con una bottiglia di gin. Ben presto sarei diventata come mia madre. Ma ho reagito, mi sono ribellata contro Ed e mi sono sottoposta a una terapia per scacciare il demone dell’alcol». Perché si ribellata a suo marito? «Già la notte di nozze fu una catastrofe. Prima del matrimonio non avevo fatto sesso con Ed. Durante la prima notte tutto si è svolto in modo completame­nte meccanico senza alcuna tenerezza, nessun romanticis­mo. La mattina dopo Ed è partito ed è tor- nato soltanto in serata. In qualche maniera era il segnale di come sarebbe stato tutto il seguito. Ed vedeva in me una specie di ditta per i lavori di casa, non una moglie. Ogni mattina, prima di uscire, mi lasciava un biglietto giallo con i compiti da fare: dipingi la veranda, lava la macchina, dai da mangiare ai polli... Il mio sogno di attrice per Ed era una idea balzana. Non mi permetteva di frequentar­e una scuola di recitazion­e». Perché ha permesso a Ed di comandarla cosi? «Avevo 20 anni, lui 8 di più. All’inizio mi sembrava normale. Ilmarito al lavoro, i figli a scuola e io a fare lavori a casa. Ma con l’andare del tempo mi sentivo sempre più sottomessa». Se lui era così privo di amore, perché lo ha sposato? «Era un tipo molto affascinan­te. Mi piaceva davvero. Lui era molto creativo, era nello stesso tempo amorevole, ma senza amore. Ma io cercavo di trovare anche delle cose positive, come i miei due figli meraviglio­si. Mail vero buon sesso l’ho conosciuto soltanto dopo. Il mio primo orgasmo l’ho avuto a 43 anni. Dopo la fine delmatrimo­nio mi sono data alla pazza gioia». Quali sono i suoi pensieri riguardant­i l’età? «Continuare a lavorare sempre. Rimanere attiva. Se si rimane in movimento, si resta pieni di energie. Larry Hagman ha fatto così. Non era in salute, ma ilpiù grande regalo cheha ricevuto è stata la chiamata della produzione di Dallas, per un sequel. Quando è morto stava interpreta­ndo il suo ruolo preferito, quello di J.R. Ewing. Questa è unamorte invidiabil­e».

«Il mio sogno? Lavorare per sempre» Dallas (Stati Uniti). Linda Gray sulla terrazza di un grattaciel­o. «Spero di rimanere attiva e lavorare per sempre», ci ha detto l’attrice. «Col mio ex marito mi sentivo in prigione» Linda Gray nel 1981 con l’ex marito Ed Thrasher (1931-2006). «Il mio sogno di attrice per Ed era una idea balzana», dice lei.

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