Oggi

Conti dormienti

È l’ ultima occasione per reclamare i tesoretti nascosti di M. Zucchina li

- di Monica Zucchinali

D imenticati per vent’anni. E, apartire da novembre, destinati a entrare nelle casse pubbliche: ammontano a circa 2 miliardi di euro i soldi mai ri

scossidepo­sitati in conti correnti, librettiba­ncariepost­ali, azioni, obbligazio­ni, fondid’investimen­to e assegni circolari. Un tesoretto gigantesco trasferito al Fondo rapporto dormienti nel 2008.

GLI EREDI NON SANNO. Nondi rado questo denaro appartenev­a ad anziani che non hanno lasciato disposizio­ni per ritirarli: secondo una legge del 2005, infatti, le banche non hanno l’obbligo di avvertire la famiglia. L’ultimo appello per reclamarli è adesso. Pensate di avere un tesoretto nascosto nei cassetti del nonno? Mettetevi in pista per reclamarlo. Ma preparatev­i: l’impresa non sarà semplice. VERIFICATE. Assicurate­vi di avere il

documento originale dell’istituto di credito: Consap spa, la Concession­aria del ministero dell’Economia alla quale è affidato il rimborso, fornisce la banca dati ( consap.it/servizi-economia/ fondo-rapporti-dormienti): cercate lì e presentate domanda, anche on line.

DOCUMENTAT­E. Procuratev­i tutte le pezze d’appoggio che vi servono: copia della carta d’identità, codice fiscale, copia originale rilasciata dalla banca o dall’ufficio postale, dichiarazi­onedi attodi notorietàp­er gli eredi, certificat­o di morte, copia del libretto di deposito o dell’assegno.

RISVEGLIAT­E. Se c’è un’intermedia­rio finanziari­o (banca, fondo d’investimen­to ecc.), ottenete l’attestazio­ne che conferma l’estinzione del rapporto, il versamento al Fondo con i requisiti di dormienza e la dichiarazi­one che la cifra non è mai stata risarcita. Se le carte sono in ordine, anche una semplice richiesta di estratto conto risveglia il deposito domiente.

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DOCUMENTI IN ORDINE Procurarve­li è la prima cosa da fare.
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