La nostra salute Doppio Nobel contro il cancro
HO LETTO CHE IL NOBEL ALLA MEDICINA È STATO ASSEGNATO AI PADRI DELL’IMMUNOTERAPIA. DAVVERO QUESTA DISCIPLINA HA CAMBIATO LA LOTTAAI TUMORI? Lucia S., Milano
Cara Lucia, il Nobel per la Medicina di quest’anno è stato vinto da James P. Allison e Tasuku Honjo, due scienziati che con ricerche indipendenti fra loro hanno scoperto quei meccanismi molecolari che il cancromette in atto per spegnere la risposta immunitaria. Partendo da questa intuizione, è stato possibile progettare alcuni farmaci, gli immunoterapici, che hanno cambiato la storia di diverse forme di tumore. L’idea di fondo dell’immunoterapia consiste
nello sfruttare le nostre difese per riconoscere ed eliminare le cellule
cancerose. Un meccanismo che però non sempre funziona: i tumori sono in grado di spegnere il nostro sistema di difesa e crescere in maniera indisturbata. L’obiettivo degli immunoterapici è quello di mantenere sempre attiva la risposta immunitaria. Il primo tumore a beneficiare di questo approccio è stato il melanoma: prima dell’avvento dell’immunoterapia la sopravvivenza a questo cancro della pelle in fase metastatica era di 6-9 mesi dalla diagnosi. Oggi, a 10 anni di distanza dalla diagnosi, il 20% dei pazienti che ha utilizzato il primo immunoterapico della storia è ancora vivo. Risultati importanti che si sono estesi anche, per esempio, ai tumori al rene e al polmone. L’immunoterapia non è la soluzione definitiva al problema cancro, ma grazie a essa oggi è possibile in sempre più casi controllare la malattia rendendola, di fatto, cronica.