Dopo il Tap, di cosa si prenderà la colpa Giuseppe Conte?
RIDIAMOCI SU
Nel momento in cui scrivo, il nostro amato presidente del Consiglio è in tournée in India (Salvini lo manda un po’ in giro mentre lui governa, così almeno si svaga), ma prima di partire ha opposto il fiero petto a chi contestava il via libera delM5S al Tap, il gasdotto sotterraneo che attraverserà per una manciata di chilometri la Puglia. In passato i Cinque Stelle avevano promesso di fermare l’opera non appena eletti, ma poi Luigi Di Maio ha finto di scoprire che in ca sodi blocco sono previsti risarcimenti miliardari esi è rimangiato tutto. Serviva un capro espiatorio, e Conte si è offerto: «Colpamia». Detto che l’evento ha un che di taumaturgico – per la prima volta Conte ha un ruolo preciso – si tratta solo del primo atto di una contrizione perpetua che nel prossimo futuro salvaguarderà i pentastellati da contestazioni sulle realizzazioni mancate. Ecco una lista non aggiornata delle responsabilità che l’Avvocato del Popolo è pronto a far ricadere su di sé. Esplosione dello spread. «Sono stato io: non avevo abbastanza risparmi per comprare i MATRIOSKA) Btp». Blocco della Tav. (ANSA – mentre un Giuseppe Conte re «Sono stato io perché in lisveladiesse amicorussog treno mi viene il mal suo padre. d’auto. Che ci posso fare, sono fatto così». Blocco del reddito di cittadinanza. «Sono stato io: sono inciampato nel filo del computer che doveva far partire i bonifici». Nomine ad minchiam alla Rai. «Sono stato io: non ho il televisore». Mancata ricostruzione del Ponte Morandi. «Sono stato io perché ho destinato le risorse al parco tematico su Padre Pio a SanGiovanni Rotondo». Mancato superamento della Fornero. «Sono stato io: avevo messo la freccia ma non mi ha dato strada». Blocco delle Olimpiadi. «Sono stato io: in Educazione fisica avevo 4». Leggi razziali. «Sono stato io. Tifo per la Roma e avevo capito “leggi laziali”». Sconfitta alle Europee. «Sono stato io. Ma un po’ sono stati anche gli altri».