Piero Chiambretti «Se la tv è volgare, non è colpa di chi la fa»
« È LASOCIETÀ A ESSER PEGGIORATA, IL PICCOLOSCHERMO SI LIMITAA SOMIGLIARLE» S, DICE PIERO. CHE RIPARTE CON C R 4 LA REPUBBLICA DELLE DONNE, SOGNA L AD Y GAG A AL QUIRINALE SE CONFESSA UN RIMPIANTO. CHIAMATO FELTRI
«Da dieci anni a questa parte, ovvero da quando sono approdato a Mediaset, nessun mio programma ha ricevuto una sola recensione positiva. Mai. E qualche ragione ci sarà. Credo che non mi abbiano mai perdonato il passaggio a una tv commerciale. Me ne farò una ragione e continuerò per la mia strada». Si sfogò così Piero Chiambretti due anni fa sulle pagine di Oggi. Da allora le cose non sono cambiate: il popolare conduttore, pur continuando a sperimentare un formidabile mix tra “l’alto e il basso”, nonostante abbia incessantemente contribuito al rilancio di personaggi come Cristiano Malgioglio e Alda D’Eusanio, paga il prezzo di confezionare una trasmissione formato Rai 3 sulle frequenze delBiscione. Al netto di cotanta contraddizione, lo spericolato e pestifero Pierino Nazionale non si arrende e rincara la dose tuffandosi ancora un volta nelle acque pericolose dell’infotaiment, questa volta in prima serata su Rete 4, con CR4 La Repubblica delle Donne. «Sarà un esperimento rischioso per il prime time, a cui comunque Mediaset crede», ammette Chiambretti a Oggi. Ci confida: «Per fare della buona televisione bisogna guardare del brutto cinema: i B-movie italiani e internazionali sono una dellemiemigliori fonti di ispirazione». A proposito di film, gli italiani sono, inconsapevolmente, protagonisti di un kolossal politico che potrebbe intitolarsi “Sovranisti contro Europeisti”. Lei che ruolo interpreta? «La parte dell’europeista». Stando ai sondaggi, farebbe parte di una minoranza. «Appunto. Così come accade anche per chi fa televisione, più aperture fai più fregature prendi». Se l’Italia un giorno si trasformasse in una vera Repubblica delle Donne, chi sarebbe il Presidente? «I nomi che si fanno da sempre sono quelli del politicamente corretto, profili stimabili come Emma Bonino, e potrebbero andar bene. Detto questo, chiudo gli occhi e sogno: Lady Gaga». Raramente la si vede ospite in tv. Carenza di inviti o il suo snobismo prevale? «Nessuna delle due. Di inviti ce ne sarebbero tutti i giorni, ma la mancanza di tempo da una parte e il mio disinteresse a raccontarmi dall’altra fanno sì che partecipi a pochissime trasmissioni». Nella tv di oggi che rapporto c’è tra qualità e ascolti? «Un rapporto controverso: non vanno
«LE RIVALITÀ VANNO SCEMANDO: ORA C’È LO SCONTRO TRA TITANI, VENIER ED’URSO, CHE PERALTRO SONO AMICHE»
sempre a braccetto. Ma non sono di quelli che credono che la qualità non possa fare anche i numeri: è difficile ma è possibile». Ha imparato a farsi influenzare dallo share, quando prepara il suo programma? Oppure continua a fare l’artigiano duro e puro della tv? «Un pochino mi sono modificato, sì. Quasi dieci anni di Mediaset cam- biano anche i più puri come me. Continuo a pensare alla tv come a un’espressione da autore: credo che non possa vincolarsi sistematicamente ai trucchi dell’ascolto».
«NON C’È PIÙ UN DUALISMO CHE FACCIA VENIRE LA COLITE: GRUBER E PALOMBELLI, PER ESEMPIO, SI STIMANO A VICENDA»
Chiambretti, lei lavora in una tv commerciale in cui i numeri sono legge. «Sì, ma l’ascolto è fatto di numeri, mentre i programmi sono il prodotto di pensieri ed emozioni».
Con Vittorio Feltri com’è andata a finire? «Malissimo. Avevo fatto il colpo dell’estate corteggiandolo e ottenendo la sua partecipazione fissa almio programma. Gli avevo fatto perfino già firmare il contratto».
Cosa avrebbe dovuto fare? «Una rubrica spiazzante, diversa rispetto alle sue solite partecipazioni televisive. Lui era molto contento, io ancora più di lui. C’è grande stima reciproca, ma le questioni che tutti conosciamo - cioè le polemiche per alcuni fuorionda - hanno fatto saltare l’accordo. Da questa vicenda mi ritengo il più danneggiato: avevo pensato per lui uno spazio di almeno venti minuti...».
L’ha sost ituito con qualcun altro? «Non si può sostituire una persona come Feltri. Per rimediare ho costruito una pagina con altri ingredienti».
La tv di oggi è più volgare di quella di dieci anni fa? «Dipende. Se mettessimo a confronto la società di oggi con la tv di oggi, sarebbe pari e patta: si somigliano. Se mettessimo a confronto la volgarità di oggi con quella di dieci anni fa, dovremmo andare tutti all’inferno».
I conduttori televisivi “rosicano” tra loro? «Credo che la competizione stia un po’ scemando».
Io non credo. «Mettiamola così: si sono formate le coppie come nel ballo liscio e quindi ci sono sinergie di alcuni nei confronti di altri. I palinsesti sono costruiti in funzione di queste esigenze, sono pochissimi i casi in cui la concorrenza diretta fa venire pure la colite. Non si può non ricordare lo scontro titanico tra Barbara d’Urso e Mara Venier, che peraltro sono pure amiche, o quello tra Barbara Palombelli e Lilli Gruber, che credo si stimino a vicenda. Insomma, la competizione alza il livello della qualità dei programmi, ma è tutto così fermo e immobile che non credo ci sia troppo da preoccuparsi».
Se il direttore generale della Rai Fabrizio Salini le proponesse di dirigere Rai 3, come la rivoluzionerebbe? « Premetto che non ho questo tipo di velleità. Comunque, inizierei facendo un monumento ad Angelo Guglielmi, identico all’originale che è ancora vivo, vegeto e lotta assieme a noi. Cercherei di proseguire la strada inaugurata da Guglielmi nei primi anni di nascita della Rete».
Ovvero? «Cercare e scritturare facce mai viste prima in tv»