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GLI ARTISTI DI STUDIO AZZURRO E LA FOTOGRAFA J AN E BALDWIND ANNO VOCE A ETIOPI E KENIANE PER SU R VIVA L
Anno dopo anno, dal 2005 al 2014, la fotografa ed educatrice americana Jane Baldwin si è recata inAfrica, tra Etiopia e Kenya. Poco alla volta è riuscita a guadagnarsi la fiducia dei Kara e dei Turkana. E soprattutto delle donne di queste tribù, che si sono confidate e hanno espresso le proprie paure per la crisi ambientale e umanitaria che si sta registrando nella valle del fiume Omo e sul lago Turkana, a causa della costruzione di una diga a monte. Il Mudec - Museo delle culture di Milano ospita, fino al 31 dicembre, Se a parlare non resta che il fiume un’installazione artistica di Studio Azzurro e di Jane Baldwin a sostegno di Survival International, il movimento mondiale per i popoli indigeni ( www.survival.it). Foto e registrazioni audio ci introducono in un mondo che si basa sull’ecosistema che circonda il fiume Omo e il lago Turkana, ma che ora è a rischio. «In quella zona le tradizioni e le storie si tramandano oralmente. Ogni volta che tornavo, le donne mi chiedevano di raccontare agli altri le loro paure. Per questo ho deciso di mettermi in contatto con Survival International e dare loro voce. Non solo: i loro uomini erano orgogliosi per il fatto che si raccontassero a me», ci spiega Jane Baldwin. «Con queste donne ho condiviso molte giornate, ho mangiato le stesse cose, ho visto come cullavano i bambini. Ma negli ultimi anni, la loro vita - e quella dell’ambiente intorno, che una volta era così ricco e puro - è diventata sempre più difficile». Se a parlare non resta che il fiume è a ingresso libero. Mudec, via Tortona 56, Milano, www.mudec.it.