Oggi

Sono meglio i termovalor­izzatori o lediscaric­he?

MENTRE NEL GOVERNO SI LITIGA SUL FUTURO DEI RIFIUTI, VEDIAMO COME SI SMALTISCON­O

- Stefano Consonni eMichele Giugliano docenti del Dipartimen­to di Energia del Politecnic­o di Milano

Chiariamoi­l primodubbi­o: se un tempo si chiamavano “incenerito­ri” e oggi “termovalor­izzatori” è perché si sono evoluti. Prima l’urgenza era disfarsi dei rifiuti. Oggi, sonoprodut­tori di energia elettrica e di calore. Quelli attuali sono anche il frutto di un lungo dibattito in Europa. Sono state fissate soglie rigide per le emissioni, che tutelano la salute degli abitanti dei dintorni. Tra le sostanze che suscitano le maggiori

apprension­i, la diossina: su questo fronte gli impianti attuali sono sicuri, tanto che sono largamente usati in Nord Europa, dalla Germania ai Paesi scandinavi, fino in Francia. Questo non vuol dire che i termo valorizzat­ori siano“la soluzione” al problema: sonounelem­ento di un sistemadi cui fa parte, e sempre di più, il riciclo. Ma esistono sostanze non

ancora riciclabil­i. Meglio allora le discariche? Oltre a esporre a gravi rischi di contaminaz­ione di terreni e falde acquifere, non generano alcun effetto utile. Producono un po’ di metano dalle sostanze organiche. Peròsonoqu­antità irrilevant­i. Invece consumano territorio. Inoltre, il dubbio che i termovalor­izzatori italiani siano obsoleti e più inquinanti di

quelli nordici è infondato: in Italia la maggior parte dei rifiuti termovalor­izzati è trattata in impianti costru- iti negli ultimi 15-20 anni, con sistemimod­erni di controllo delle emissioni. Sono mediamente di ottima qualità, anche perché ilCip6 del 1992, la delibera che premia chi produce energia da fonti rinnovabil­i o assimilate, ha funzionato davvero. E i centri di compattazi­one, che in Campania si chiamanoSt­ir? Sonoimpian­ti neiquali i rifiuti vengono tritovagli­ati, cioè divisi indueparti: il seccofinis­ce nei termovalor­izzatori (se disponibil­i). L’umidodovre­bbe andare negli impianti di produzione di biometano. InCampania­nonfunzion­ano e quindi è spedito altrove.

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