« Ragazzi, imparate a disobbedire! »
ANDREAFRANZOSOFECECONDANNAREIVERTICIDITRENORDEPERSEILLAVORO. «ORA SONONEL CONSIGLIODIAMMINISTRAZIONE. E NELLE SCUOLE INSEGNOLA RIBELLIONE», DICE
S «e sei onesto perdi il lavoro». È il titolo del servizio con cui nel 2016 le Iene raccontarono la storia di Andrea Franzoso, dirigente di Ferrovie Nord che nel 2015 denunciò i suoi capi per aver dilapidato 500 mila euro dell’azienda in spese private (il processo è in corso). Fumesso alla porta e, da disoccupato, scrisse Il disobbediente ( Paper First), in cui raccontava tutto. Anche grazie a lui, l’Italia oggi ha una legge che tutela i whi- sterblower, dipendenti che denunciano malcostumi aziendali. «È stato un atto di disobbedienza civile, di ribellione a un sistema in cui tutti sapevano e facevano finta di nulla», dice Franzoso. Il senso di quella disobbedienza “buona” lo ha spiegato in questi mesi a migliaia di ragazzi nelle scuole. Da quegli incontri è nato #disobbediente (DeAgostini), una versionedella storia pensata per i più giovani. Pochi giorni fa, mentre la presentava alla scuola mediaCastelli di Novara, gli è arrivata una telefonata: «Sono stato nominato consigliere di amministrazione di Trenord. L’azienda che mi avevamandato via perché avevo denunciatomi ha richiamato. Quando l’hodetto alla classe sono corsi ad abbracciarmi, per questo lieto fine nato da una scelta di onestà». Il suo tour nelle scuole continua: «Voglio far capire ai ragazzi che temono bulli, fallimenti e prepotenti che fare la cosa giusta, ribellarsi a ingiustizie
e prevaricazioni conviene».
ADDIO AL GRANDE BULLO
Nei dialoghi con le scolaresche, il presidente di Trenord denunciato diventa “il Grande Bullo”, «perché i ragazzi sappiano che anche i piccoli bulli che incontrano loro possono essere battuti, che è possibile non voltarsi dall’altra parte, senza essere eroi. Io nonlo sono. Gli racconto le difficoltà economiche della mia famiglia, la depressione di mia mamma, i miei insuccessi con le ragazze, il mio 5 in educazione fisica, i bulli mi perseguitavano solo perché andavo bene a scuola. Sono una schiappa di successo e loro possono identificarsi nei problemi che ho avuto, avendo davanti agli occhi la prova che sono superabili se ci si ribella a quel che non va». Le domande che gli fanno ruotano attorno alla paura delle conseguenze: «Gli dico la verità, che ne ho sempre, ma che è una compa- gna di vita che va messa sul sedile del passeggero, senza affidarle il volante». Mostramail e messaggi che gli arrivano dopo gli incontri. «C’è una ragazzina che sogna di disegnare per la Disney, ma è disabile e ipovedente e i genitori le dicono che quelli come lei devono puntare su un posto per categorie protette. Spesso la prima disobbedienza i ragazzi devono farla in casa, all’assuefazione dei genitori a “come va il mondo”, a quel “solo i furbi vanno avanti”. Gli racconto come ho difeso le mie scelte dalle preoccupazioni dei miei per i miei cambi di vita: dalla laurea in Giurisprudenza alla carriera nell’Arma, dal saio dei Gesuiti alla denuncia che compromise la mia carriera. Si sentono alleggeriti da un adulto che gli dice che va bene se non hanno le idee chiare sul futuro, perché il futuro possono cambiarlo quando vogliono». Sono per lo più le ragazzine a scrivere: «Le donne hanno una maggiore propensione alla ribellione all’ingiustizia, perché da sempre subiscono quelle di una società ancora patriarcale. La disobbedienza è donna. E sono donne le protagoniste delle prime sette storie che racconto in Disobbedienti, la serie di documentari che ho girato per Loft. Del resto, è dai tempi di Eva che le donne hanno a che fare con l’albero del bene e del male...», scherza Franzoso.
«SONO UNA SCHIAPPA DI SUCCESSO, AMMETTO LE MIE PAURE E RACCONTO COME SUPERARLE »