Le regole per vivere a rate (senzaproblemi)
BANCHE E FINANZIARIE PRESTANOSOLDI PER ACQUISTARE TV E AUTOMOBILI, MA ANCHE SENZA UNA FINALITÀ ESPLICITA. CHE COSA PRESENTARE, QUANTO ALTOPUÒ ESSERE IL RIMBORSOMENSILE, GLI ERRORI DA NON COMPIERE
Le famiglie italiane sono da sempre le formichine d’Europa. Vantano un alto stock di risparmio e un bassissimo indebitamento. Le cose stanno però lentamente cambiando per l’effetto combinato di campagne di vendita che puntano su finanziamenti a tasso zero, giovani (e meno giovani) che decidono di comprare "a rate" piccoli sogni come una vacanza e un crescente numero di famiglie a corto di denaro liquido. Secondo i dati rilevati da Bankitalia i prestiti alle famiglie a settembre sono cresciuti del 2,8%, esattamente come nel mese precedente. Un trend confermato anche dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, secondo il quale in tutto il 2017 i prestiti al consumo sono aumentati dell’8,3% con tassi di crescita più alti alNord rispetto al Sud. Un dato che smentisce la diffusa credenza che le aree più ricche siano quelle che fanno meno ricorso al debito. Anche per il prestito, come per tutti i prodotti finanziari, vale la regola aurea che, per poterne beneficiare appieno, bisogna prima conoscerne le caratteristiche e il funzionamento, sia informandosi prima di effettuare la propria scelta, sia leggendo attentamente il contratto che si firma.
FINALIZZATI E "PERSONALI"
Innanzitutto è bene sapere che i prestiti si suddividono in “finalizzati” e “non fina- lizzati”. I primi sono vincolati all’acquisto di un bene (la lavatrice, la televisione, l’automobile etc.) e inquesto caso il consumatore che ne fa richiesta non ottiene alcuna somma di denaro dalla banca o dalla finanziaria: i soldi vanno direttamente al negozio di elettrodomestici o al concessionario d’auto, mentre il debitore dovrà restituire a rate alla banca o alla finanziaria il prestito ricevuto. I finanziamenti “non finalizzati”, anche detti prestiti personali, consentono invece al richiedente di vedersi accreditare la somma sul conto corrente e di poterla spendere con le modalità e i tempi che preferisce. Ottenere questi ultimi è solitamente più complicato, mentre per il classico finanziamento per l’acquisto di un determinato bene le pratiche vengono svolte direttamente nel punto vendita che, a sua volta, ha già stipulato un accordo con una finanziaria o una banca. I documenti richiesti per un prestito finalizzato sono pochi: carta d’identità, codice fiscale e (non sempre) documento di reddito (dichiarazione dei redditi e busta paga).
I DOCUMENTI DA CONSEGNARE
Per i prestiti personali la documentazione richiesta è maggiore, in quanto sono considerati più rischiosi: oltre a carta d’identità e codice fiscale (per verificare che il richiedente abbia un’età compresa fra i 18 e i 70 anni), è sempre richiesto un documento che attesti il reddito ( busta paga, dichiarazione dei redditi o cedolino della pensione); in molti casi poi è necessario presentare anche una bolletta del telefono, della luce o del gas, in modo che la banca o la finanziaria possa controllare se il richiedente è puntuale nei pagamenti. Superati questi ostacoli, si può accedere a un prestito che, solitamente, va dai 1.500 ai 30mila euro e deve essere restituito a rate (quasi sempre mensili) in un arco di tempo che varia da 1 a 5 anni, a seconda del contratto. Per gli importi più elevati, sopra i 10 mila euro, viene spesso richiesta anche una garanzia, che può prendere la forma di una polizza assicurativa, di una fideiussione o di un garante che si faccia carico del debito nel caso in cui il sottoscrittore non riesca più a pagare le rate.
QUANTO POSSO CHIEDERE?
Proprio per evitare questa eventualità, è bene calcolare accuratamente quale percentuale del proprio stipendio dovrà essere destinata al pagamento delle rate, il cui importo non deve assolutamente superare la quota di un terzo delle entrate, meglio se inferiore. Una rata che oggi è sostenibile potrebbe infatti non esserlo più in futuro. Prima di firmare il contratto è bene controllare anche il Taeg, cioè il Tasso annuo effettivo globale, che ci dice quanto dobbiamo effettivamente pagare, perché al tasso di interesse si aggiungono sempre altri costi quali spese e commissioni.
RISCHIO LISTA NERA
Per chi salta il pagamento di due rate consecutive c’è una segnalazione come “cattivo pagatore”, una sorta di cartellino giallo che crea non pochi problemi nel momento in cui si dovesse avere nuovamente bisogno di un finanziamento. Il nominativo finirebbe infatti negli elenchi delle Sic, che sono i sistemi di informazioni sul credito gestiti da società private dove le banche e le finanziarie solitamente attingono le informazioni per valutare la rischiosità di concedere il prestito al potenziale cliente. Per tutti coloro invece che rispettano tutte le regole, il prestito può rivelarsi un ottimo strumento per concludere qualche buon affare quando non si ha la liquidità disponibile o per superare un momento critico senza dover ricorrere a soluzioni più drastiche, come può essere la (s)vendita della casa di proprietà.