Il mondo non si ferna mai andiamo oltre il breve period
DAL 1998 AL 2017 IL PIL NOMINALE MONDIALE È CRESCIUTO DEL 157,4%, MENTRE LA CAPITALIZZAZIONE DELL'INDICE MSCI WORLD ALL COUNTRY HA VISTO UN INCREMENTO, IN 19 ANNI, DEL 183,4%
Dopo quasi 40 anni di risultati positivi il mondo obbligazio-nario si misura con performan-ce negative. Il rialzo dei tassi, dettato anche dall'aumento dello spread, sta creando oscillazioni e flessioni su un mercato che tutti noi consideravamo tradizionalmente sicuro. In questi momenti incerti è facile sen-tirsi disorientati e lasciarsi condizio-nare dall'emotività e dalle notizie che non sono sempre semplici da interpre-tare. La volatilità dei mercati finanziari, soprattutto di quelli che storicamen-te erano considerati un porto sicuro, è vissuta dall'investitore in maniera soggettiva. Una soggettività spesso in-fluenzata dall'emotività. Ed è così che arrivano le scelte sbaglia-te: i momenti di crescita generano eufo- ria e spingono a investire, mentre quelli di ribasso creano preoccupazione e la tentazione di uscire dal mercato. Spin-ti dal principio emotivo del "salvare il salvabile" corriamo il rischio di conso-lidare le perdite. La razionalità, invece, di fronte all'incertezza della quotidia-nità induce ad aspettare proteggendo il capitale investito. Ma c'è una terza via virtuosa che conduce gli investitori a guardare oltre il breve periodo. L'esperienza di Banca Mediolanum insegna che, come già successo in pas-sato, questi momenti di ribasso si tra-durranno nelle migliori occasioni di in-vestimento per tutti coloro che saranno riusciti ad operare con un'ottica di lungo periodo. I mercati finanziari da sempre premiano chi sa resistere an-che di fronte a fasi di grande volatilità, e il modo migliore per ottenere un tale risultato è andare oltre il singolo foto-gramma. Dobbiamo osservare l'econo- mia nel suo insieme. Dobbiamo osser-vare il modo in cui mercati finanziari ed economia reale si sono sviluppati nel corso del tempo. Se ripercorriamo la storia del mondo dal 1960 ad oggi ci scontriamo con numerose crisi: il bloc-co navale di Cuba del 1961, la crisi del Vietnam nel 1966, la crisi petrolifera del 1973, la Guerra del Golfo del 1990, l'attacco alle Torri Gemelle del 2001, la crisi di Lehman Brothers del 2008. Tutti eventi che, nel momento in cui veniva-no vissuti, facevano pensare che tutto sarebbe finito. E invece? Cosa ha fatto il mondo in questi anni? È cresciuto. Non c'è niente che ferma lo sviluppo del mondo, l'inarrestabile progresso. Il P1L mondiale cresce continuamen-te perché le imprese non si fermano mai. E dal momento che molte impre-se sono quotate, con il PIL mondiale crescono anche i mercati finanziari. La conferma arriva dalla storia, dai nume-
ri (evidenziati dai cerchi rossi nel grafi-co a fianco). A fine 1998 il PIL nomina-le mondiale era pari a 31.346,6 miliardi di dollari, diventati nel 2007 57.833,3 e, nel 2017, 80.683,8 miliardi di dol-lari: stiamo parlando di una crescita del 157,4% in 19 anni. Parallelamente la capitalizzazione dell'indice MSCI World All Country, nel 1998, era pari a 16.190 miliardi di dollari, diventati 32.252 nel 2007 e, nel 2017, 45.889 mi-liardi di dollari, corrispondenti a una
MAI SOLI Sono Consulente da sempre. Conosco le situazioni come queste. So quali comportamenti adottare con metodo e lungimiranza. Lo sanno anche i Family Banker
crescita del 183,4%. La storia insegna che è questo il momento per avere co-raggio. È il momento di affrontare a viso aperto e con fiducia ogni situazione. Io sono Consulente da sempre. Faccio questa professione da tanti anni e ho vissuto molte situazioni come questa. Le conosco, so come si governano, so quali comportamenti adottare con metodo e lungimiranza. Lo sanno an-che i miei collaboratori, i Family Ban-ker di Banca Mediolanum. Lasciatevi guidare da chi ha il coraggio di guar-dare al lungo periodo. *Presidente di Banca Mediolanum