EDITORIALE
DUE GESTI CHE METTONO IN DIFFICOLTÀ IL GENERE MASCHILE. O FORSE DANNO UNA LEZIONE
Cercherò di spiegarvi perché ce l’ho amorte (si fa per dire, eh!) conVittorio Garrone e con Christopher Gerald Robinson. Vittorio Garrone è un simpatico signore di 52 anni, un ricco petroliere genovese e, da un paio d’anni, il compagno di vita di Antonella Clerici. Uno lo immagina sempre tutto preso dai suoi business, dall’arte antiquaria di cui è esperto e dal suo allevamento di cavalli, di cui è appassionatissimo. Ce ne sarebbe già abbastanza per far crepare d’invidia noi, maschi normali alle prese con gli infiniti piccoli e grandi guai della vita quotidiana. Il molto meno invidiabile Christopher, invece, è semplicemente il fidanzato di Amanda Knox, la ragazza americana che si è fatta (ingiustamente) vari anni di galera per l’omicidio di Meredith Kercher a Perugia e oggi vive felicemente nella sua Seattle.
Ma perché ce l’ho con questi due esemplari maschili? Mo ve lo dico. Qualche giorno fa Garrone ha inviato alla suaAntonellina un messaggio d’amore, che è stato letto in diretta a Domenica In. Ecco il testo, integrale: «Cammino nella foresta di larici conmio figlio Luca e la Pepper. La neve ancora fresca disegna ogni ramo e ogni dettaglio come un quadro stupendo nel quale tu sei, nei miei pensieri, al centro del mondo. Nello stesso momento tu televisiva e io montanaro. Ecco la nostra vita: un’emozione continua, nulla di scontato, dal palcoscenico alla nostra casa in campagna abbracciata dal bosco, dai riflettori alla privacy semplice e genuina fatta di cose buone, di noi accoccolati davanti al camino, il sapore di famiglia, i nostri cani, i cavalli e gli animali selvatici. Tu che mi hai dimostrato un amore immenso cambiando luoghi, vita, affidandoti a me perché hai compreso il mio amore per te… Noi che ci bastiamo, noi semplicemente insieme, noi che un giorno ci tufferemo nudi dal pontile tenendoci per mano, ridendo come pazzi, così spontanei come sempre. Anto amore mio ti aspetto a casa, torna presto. Ti amo. Tuo Vic». E giù due cuoricini.
Cominciate a capire le rimostranze che vorrei fare al signor Garrone? Bene. Ora prendete la storia di Christopher e Amanda. Succede che una routinaria domenica sera di coppia in casa a Seattle viene sconvolta da un boato improvviso. Fuori, in giardino, c’è una strana luce, rossa, violacea. Amanda un po’ ride nervosamente e un po’ è spaventata. I due escono per controllare (lui, furbo, riprende tutto col telefonino). A terra c’è un grosso frammento roccioso fumante, sembra un meteorite piombato dalla stratosfera. Si avvicinano cautamente, Amanda scopre che dentro il “sasso” che appare incandescente c’è una sorta di tavoletta aliena, ma guarda caso scritta in inglese… La faccio breve: è il modo bizzarro ma alquanto scenografico che Christopher ha scelto per chiederle la mano: «Non ho un anello ma una grande roccia. Starai con me fino a quando l’ultima stella nell’ultima galassia non sarà bruciata, e anche dopo? AmandaMarie Knox, vuoi sposarmi?». Indovinate che cosa ha risposto lei, a questo punto non è difficile.
Ora io dico, caro Vittorio e caro Christopher, ma vi rendete conto dei danni che fate a tutto il genere maschile? Così alzate troppo l’asticella! Con che faccia staseramilioni di uomini italiani, mariti, compagni, fidanzati, torneranno a casa magari sfranti da una giornata di lavoro (o peggio: di inutile ricerca di lavoro), stanchi e privi di energie positive, incapaci di qualsiasi scatto di fantasia romantica? Non c’è gara con voi, la competizione è impari… Ammettetelo: ci avete messo in una brutta situazione.
Ah, dite che sbaglio completamente prospettiva? Che dovrei mettercela tutta per fare come voi? Eh già. Mi sa che avete ragione. Siamo troppo spesso distratti. Diamo troppe cose per scontate. L’amore non basta provarlo, bisogna dimostrarlo, ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. Poi, certo, non tutti hanno a disposizione Domenica In o un fantasmagorico meteorite. A volte basta un fiore. Ma basta davvero?