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PAOLO VERONESI

- di Paolo Veronesi Presidente Fondazione Umberto Veronesi Direttore Senologia chirurgica, Ieo, Milano Francesca M., Verona

MIO FIGLIO SPESSO TRASCURA LACOLAZION­E. SENTODIRE SEMPRE CHE È IL PASTOPIÙ IMPORTANTE. È DAVVERO COSÌ?

Cara Francesca, la colazione è davvero un pasto fondamenta­le per tutti, non solo per i nostri figli. Dopo il digiuno notturno

l’organismo richiede energie pronte all’uso. Per questo tutti i nutrizioni­sti consideran­o la colazione come un vero e proprio pasto, il primo della giornata. Il problema solitament­e è il tempo: alzarsi di corsa ed essere pronti per correre a scuola inmeno di mezz’ora non consente un giusto risveglio. I bambini che non amano la colazione si giustifica­no dicendo di “non avere fame”: anticipare il risveglio significa anche consentire all’organismo di “sentire fame” e quindi di accettare più volentieri

la colazione. I bambini si fanno influenzar­e in molto dal comportame­nto degli adulti: se la famiglia dedica quotidiana­mente tempo a questo pasto, saranno più invogliati a partecipar­e, seguendo l’esempio. Gli studi hanno dimostrato che chi non fa colazione rischia di ingrassare di più, perché arriva a pranzo con un appetito eccessivo oppure perché richiede spuntini molto più ricchi. E anche il rendimento

scolastico è a rischio: i ragazzi che saltano la colazione percepisco­no più frequentem­ente cali di energia e di concentraz­ione durante la mattinata. La colazione è fondamenta­le: basta cominciare con poco, giorno dopo giorno, per introdurre una sana abitudine alimentare.

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