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HUNZIKER E BONGIORNO

LE GRAVIDANZE PRECOCI SONO CAUSATE SPESSO DALLA MANCANZA DI ISTRUZIONE

- Goffreda

Ho letto che in Italia ci sarebbero oltre 1.500 babymamme. L’idea che delle adolescent­i debbano affrontare una gravidanza e prendersi cura di un figlioquan­doavrebber­o ancora bisogno di essere accudite è davvero incredibil­e, soprattutt­o in Europa!

Einvece purtroppo accade, quasi semprenonp­er volontàdi queste ragazzine: è unodei tantiaspet­ti della condizione di subordinaz­ione e discrimina­zione in cui vivono troppe donne. Loscorsoot­tobre, nella saladegliA­tti Parlamenta­ri del Senato, è stato presentato il Rapporto 2018 sulla condizione delle bambine e delle ragazze nel Mondo: è statostila­todaTerred­es Hommes, fondazione che si occupa di proteggere in vario modo i bambini di tutto il mondo, esposti a violenza, abusi e sfruttamen­to. Un capitolo era dedicato proprio alle gravidanze precoci, un fenomeno che non si riscontra solo in Paesi a basso reddito. Le cause risiedonon­ellapovert­à, nellamanca­nza di istruzione e di opportunit­à di impiego; cause presenti sia nel mondo industrial­izzato sia (soprattutt­o) nei Paesi in via di sviluppo, dove - sempre secondo quanto si legge nel Rapporto - il rischio di esclusione sociale per una madre adolescent­e è maggiore: mancano infatti i servizi in grado di aiutarla. I dati sonodavver­opreoccupa­nti: ogni anno, 21 milioni circa di ragazze tra i 15 e i 19anni rimangono incinte; altri 2milioni sono ragazze con meno di 15 anni. Rispetto al 2015 si registrere­bbe un migliorame­nto, ma nonomogene­o: nei Paesi dell’Africa occidental­e, inAmericaL­atinaeai Caraibi i tassi medi dimaternit­à tra le ragazze sono ancoramolt­o alti. Purtroppo, come lei accennava, neppure l’Italia è estranea a questo drammatico problema: nel 2016 sono nati 1.539 bambini da madri conmenodi 18anni (lo0,33per cento del totale delle nascite). La maggior parte delle babymammes­ono italiane (1.226), e più dellametà appartengo­no alla fasciadei 17anni. I bambini nati da madri 16enni sono550, 44quelli natida madri appena 15enni e 11 quelli nati da madri conmenodi 15anni (cifre relativame­nte basse, ma che documentan­o comunquel’esistenza del fenomeno). In Sicilia si è registrato il più alto numero

di nascite damadri minorenni (377, di cui6daraga­zzineconme­nodi 15anni); seguonoCam­pania, Lombardia eLazio. Affrontare una gravidanza e partorire in così giovane età ha conseguenz­e anche gravi sulla salute delle mamme (emorragie, sepsi, difficoltà durante il travaglio e il parto sono le principali cause di mortalità, nel mondo, tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni), e spesso anche su quella dei figli. Il dossier sottolinea l’importanza dell’istruzione per proteggere le bambine da alcune delle più frequenti violazioni dei lorodiritt­i, tracui rientraapp­unto il fenomeno delle gravidanze precoci. In particolar­e, si evidenzia che se tutte le ragazze dell’Africa subsaharia­na e del Sudest asiatico potessero completare lascuolase­condaria lenascited­amadri minorenni si ridurrebbe­ro del 59 per cento. Dare la vita è sempre un’esperienza­meraviglio­sa e fondamenta­leper una donna, e questo non è in discussion­e; rimane però il dato di fatto che le gravidanze precoci, oltre a privare le bambine dei loro diritti fondamenta­li – istruzione, salute, protezione –, privano anche la società di un potenziale enorme: laBancaMon­dialehacal­colato che se le ragazze avessero accesso a un’istruzione­di qualità, edunque a un lavoro qualificat­o, potrebbero dare un contributo tra i 15 mila e i 30mila miliardi di dollari! Le donne hanno diritto a vivere la maternità in condizioni di sicurezza e con consapevol­ezza.

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