Sipuòessere licenziati se si usa Facebook nelleoredi lavoro?
I GIUDICI NON PUNISCONO L’ACCESSO SALTUARIOAI SOCIAL, MA GLI ECCESSI
Unusoeccessivodei social sulpostodi lavoro può costare caro e comportare perfino il licenziamento per giusta causa. In unmomento di relax e saltuariamente è possibile andare sui social dal computer dell’ufficio (a meno che il datore di lavoro non lo impedisca con dei filtri informatici), anche solo per leggere un post o per rispondere a unmessaggio. Non esiste un numeromassimodi accessi oltre i quali sipuò essere perseguiti dall’azienda. L’importante è non esagerare. Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di lavoratori licenziati per aver utilizzato in modo impoprio i social, anche per insultare i superiori o i datori di lavoro. I giudici, nel caso della donna licenziata perché aveva eseguito 4.500accessi a Facebook in 18mesi di lavoro, hanno spiegato che la sua condotta era in contrasto con l’etica comune e incrinava la fiducia del datore di lavoro nei suoi confronti, avendo la lavoratrice sottratto ore alla prestazione lavorativa. Lei lamentava la violazione della privacy, ma la cronologia di un computer può essere visionata senza apparecchiature di controllo. Inoltre, non risulta violato neppure lo Statuto dei lavoratori perché non c’è statoalcun controllosulla produttività ed efficienza dell’attività lavorativa ma è stata solo accertata una navigazione eccessiva sui social.