Cos’altro vorrà statalizzare il ministro Toninelli?
Tra il Brennero e Toninelli non corre buonissimo sangue. Il Ministro per la concentrazione, infatti, dopo aver dato per fatto un tunnel per auto che non esiste (è in costruzione, ed è ferroviario) ha minacciato di statalizzare l’omonima autostrada che è già pubblica al 75%, dopo i disagi recentemente causati da un evento totalmente imprevedibile d’inverno sulle Alpi: la neve. Toninelli però non si è scomposto e ha promesso di riportare allo Stato altre realtà tricolori inmano ai privati, per migliorarne le funzionalità. Tra cui… La Rai. Per ora la statalizzazione avviene una rete alla volta. Si è cominciato con Rai2. Mediaset. Con tutti i soldi che ha fatto Berlusconi grazie allo Stato, in effetti… I Pooh. Con le loro pensioni non ci sarebbe più bisogno di Finanziarie per i prossimi quattro anni. Salvini. Così almeno le felpe della polizia gliele dà direttamente lo Stato e non deve rubarle ai poveri agenti infreddoliti. Le Ferrovie dello Stato. Il fatto che si chiamino «dello Stato», non è un motivo sufficiente per non statalizzarle di nuovo. I Poligrafici dello Stato. Le strade statali. Allora? Lo Stato sociale. Nel senso di gruppo musicale, ché Toninelli da un anno passa Una vita in vacanza. Alitalia. L’idea è di riportarla allo Stato, farla fallire definitivamente, distribuire a tutti i dipendenti il reddito di cittadinanza, e passare tranquillamente le domeniche a casa senza volare perché i supermercati, a loro volta nazionalizzati, sono chiusi.
Oggi. Così finalmente fa qualche bel servizio su di lui, magari ripreso dal profilo giusto (cioè di spalle) invece di farlo prendere per i fondelli da quel ciarlatano di Bottura.