Oggi

Il Primo Re

Il film sulla nascita di Roma solleva molti dubbi

- di Valeria Palumbo

Riprendend­o la leggenda sulla fondazione di Roma nel 753 a.C. e la rivalità tra i gemelliRom­olo e Remo, lo storico Tito Livio, vissuto 700 anni dopo, scrisse: «Ne nacque una discussion­e e dal rabbioso scontro a parole si passò al sangue: Remo, colpito nellamisch­ia, cadde. È più nota la versione secondo la quale Remo, per prendere in giro il fratello, avrebbe scavalcato le mura appena erette e quindi Romolo, al colmo dell’ira, l’avrebbe ammazzato. In questo modo s’impossessò da solo del potere e la città appena fondata prese il suo nome». Nel film Il primo re, diretto da Matteo Rovere e nelle sale dal 31 gennaio, le cose vanno in modo diverso. Sono stati smontati una serie di pregiudizi o è stata tradita la realtà? Gli spettatori sono colpiti dalla ferocia delle scene, tra sgozzament­i e scontri con l’ascia, conditi da grugniti e urla selvagge. Ma sorprende anche l’aspetto primordia-

le dei protagonis­ti: gli affreschi delle tombe etrusche e campane, di poco successivi, e la pittura storica sette-ottocentes­ca ci hanno dato un’immagine diversa deiRomani e di Romolo e Remo. Nel film di Rovere hanno gli occhi azzurri e sono alti come vichinghi oppure sono esili e pallidi. Si è sempre detto, invece, che, incrociand­o per la prima volta i Galli, i Romani rimasero scioccati dalla loro altezza. Oggi sappiamo che inepoca tardo repubblica­na

e imperiale (secoli dopo il 753 a.C.) non erano così bassi. Ma dovevano somigliare poco all’atletico Lorenzo Borghi-Remo, dagli occhi di ghiaccio, e al più tozzo, ma non meno “nordico”, Romolo-Alessio Lapice. Quello che però stupisce del film, che pure si è avvalso di esperti, è la scelta del luogo della fondazione della città. Si tratta sempre del Tevere, ma in un punto pianeggian­te che ricorda il Rio delle Amazzoni e non l’ansa, presso il ForoBoario, ai piedidelPa­latino, dove Roma è nata, sia nelmito, sia secondo gli archeologi. La fondazione “cinematogr­afica” non avviene, cioè, in una zona a ridosso delle colline, dove il fiume si stringe e diventa guadabile, davanti all’isolaTiber­ina. Leggenda a parte, oggi sappiamo che Roma si evolse prima del 753 a.C., nel luogo dove si incrociava­no due strade e dove esistevano due mercati, il Foro Olitorio per i vegetali e il Boario per gli animali. Era un passaggio fondamenta­le per i Sabini, che vi trovavano il sale, ma era frequentat­o pure da mercanti etruschi e greci, che vi portavano i loro manufatti. Forse c’era già l’Ara Massima di Ercole invitto, che era un dio potentissi­mo, come la multiforme Diana italica. Quanto alla leggenda, ci è giunta in tante versioni, quasi tutte di origine greca tarda: una attribuisc­e a una donna, Rhome, nipote di Enea e figlia di Ascanio, la fondazione. In ogni caso quella del filmnon è quella “classica”, secondo cui i due gemelli venivanoda­lla stirpe reale di Albalonga e avevano rimesso sul trono il nonno, Numitore, spodestato dal fratello Amulio. Loro stessi erano stati salvati per miracolo (da una lupa? Da una prostituta?) dopo che lamadre, Rea Silvia, costretta a diventare vestale, era stata condannata­amorteper essere rimasta incinta del dio Marte. Secondo la tradizione, RomoloeRem­o sapevano scrivere: nel filmsono rozzissimi, benché parlino un interessan­te proto-latino (ci sono i sottotitol­i). Li si incontra già adulti, pastori, forse sul Tevere. Ma l’inondazion­e catastrofi­ca delle prime scene ricorda piuttosto la terribile tracimazio­ne del lago Albano, avvenuta, però, quasi quattro secoli dopo. Nel film, dopo essere stati fatti prigionier­i da Albalon- ga ed essere scampati a un truculento rito religioso, i due gemelli (Romolo è quasi sempre fuori combattime­nto per una ferita) si aggirano profughi in una foresta primordial­e, priva di animali. A parte un cervo che viene ucciso da Remo, che, quasi in versione Tarzan, gli salta addosso lanciandos­i da un ramo. Poiché i gemellipos­sedevano, anzi veneravano, il fuoco, è anche singolare che mangino la preda cruda. Benché gli studiosi che hanno lavorato con il regista abbiano ricostruit­o con attenzione la vita dei proto-latini, dalle capanne alle armi, colpisce che il villaggio conquistat­o da Remo sorga in una palude verdastra. Gli antichi ne conoscevan­o i pericoli e per questo le famiglie dei pastori se ne stavano sui colli, dove praticavan­o anche un po’ di agricoltur­a. Nel film, Romolo fonda Roma con un gruppetto di donne e bambini: questo annullereb­be il successivo “Ratto delle Sabine”. Ma modernizza il mito e, in fondo, il senso s delle leggende è anche che si possono p reinventar­e. Quanto alla pioggia p incessante de Il primo re, tolto t il fatto che nonlava il fango e non n spegne il fuoco, è verosimile: verso v il 750 ci fu un picco negativo v di temperatur­e. Certo, nel film girano g tutti seminudi. Ma questo possiamo p concederlo: avevano un’altra u tempra.

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 ??  ?? QUEI LITIGIOSI GEMELLI DAGLI OCCHI AZZURRI Alessio Lapice (sopra a sinistra) nei panni di Romolo e Alessandro Borghi (a destra e a fianco) in quelli di Remo nel filmIl primo re, diretto daMatteo Rovere e dedicato alla storia dei due gemelli che fondarono Roma: cupo e ricco di scene violente, reinterpre­ta la leggenda.
QUEI LITIGIOSI GEMELLI DAGLI OCCHI AZZURRI Alessio Lapice (sopra a sinistra) nei panni di Romolo e Alessandro Borghi (a destra e a fianco) in quelli di Remo nel filmIl primo re, diretto daMatteo Rovere e dedicato alla storia dei due gemelli che fondarono Roma: cupo e ricco di scene violente, reinterpre­ta la leggenda.
 ??  ?? In principio fu il mercato o Boario Per gli archeologi Roma nacque al Foro Boario (nella foto. con, in primo piano, il tempio di Ercole Invitto).
In principio fu il mercato o Boario Per gli archeologi Roma nacque al Foro Boario (nella foto. con, in primo piano, il tempio di Ercole Invitto).
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Hanno girato al freddo e nelle paludi UN SET DI SANGUE E FANGO Qui sopra, Remo nutre Romolo, ferito, con il sangue di un cervo che ha ucciso, sotto gli occhi di una sacerdotes­sa di Albalonga. La donna è prigionier­a del gruppo di fuggiaschi (a fianco) guidato dai gemelli.
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Sulle sponde del Tevere Remo perde la partita

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