Schiena dritta
Come si sconfigge la scoliosi
« Su, stai dritto con la schiena!». Quante volte l’abbiamosentito di redai genitori? Per qualcu Per qualcuno, però, non è possibile ra addrizzarsi. Stiamoparlando dei ragaazzini che soffronodi scoliosi idiopattica, malformazione della schienna legata a un’anomalia delle vertebre, che tendono a ruotare e deeforma nola spina dorsale facendole“disegnare” una o più curve. Un’anomalia che non dipende da altre malattie (perciò si chiama idiopatica) e coinvolge persone sane, perlopiù ragazzi di 11-12 anni (le femmine) e 13-14 (imaschi). Chiariamolo: la a scoliosi non ha nulla a che e vedere con la cartell ape - -
sante o la posizione che si assume alla scrivania:: può venire a chi fa tre ore di nuoto ogni settimana e non venire a chi sta tutto il giorno seduto storto albanco. Adire se si trattadi scoliosi è esclusivamente la radiografia, chemostra l’anomala posizione delle vertebre.
OCCORRE EVITARE CHE PEGGIORI «Si tratta di una patologia che una volta riconosciuta deve essere monitorata, perché tende a peggiorare con la
crescita; l’obiettivo degli specialisti è cercare di evitare che questo avvenga», spiega Luca Colombo, direttore del servizio di Ortopedia Pediatrica all’Ospedale Buzzi di Milano. «Oggi la terapia più praticata, riconosciuta a livello internazionale, è il corsetto che va portato almeno 18 ore al giorno fino al termine della crescita». Maavolteneanche il corsettofunziona.
Selascoliosi giàintornoagli 11 anni supera un certogrado (gli espertiparlano di curva oltre i 40° Cobb), alla fine dello sviluppo servirà un intervento, detto di
artrodesi vertebrale, per raddrizzare la spina dorsale con viti e barre in
titanio. Il tratto operato, però, non si può piegare, con gravi limitazioni di movimento che per un ragazzo possono essere pesanti. «Qui entra in campo una nuova tecnica chirurgica che ha il vantaggio di correggere la curvatura della colonna senza renderla rigida », aggiunge Colom-
bo. «Si chiama Tethering ed è indicata per i pazienti ancora in crescita
che nonostante il corsetto presentano un aggravamento della scoliosi, con curvatura destroconvessa». L’intervento è stato eseguito perla prima volta in Italia, lo scorso dicembre, all’Ospedale Buzzi e ha coinvoltola chirurgia toracica e la chirurgia orto pedi ca.L’ équipe del dottor Luca Colombo ha operato una bimba di 12 anni con una scoliosi grave che la costringeva al corsetto 18-20 ore al giorno. «Èun’operazione che si svolge in chirurgia videoassistita», continua lo specialista( vedi box alato ).« L’ operazione dura circa tre o ree mezza: il paziente rimane in ospedale una decina di giorni e al quarto o quinto si può alzare in piedi ».
CHE COSA SUCCEDE DOPO
Uscito dall’ospedale, il ragazzo dovrà seguire un corso di ginnastica posturale, per abituarsi alla tensio
ne esercitata dalla corda, ma entro breve non si renderà neanche conto di avere un sistema che sta lavorando nel suo corpo. Dopo un mese, senza mettere il corsetto, potrà svolgere qualsiasi attività sportiva (tranne le discipline di contatto, per evitare traumi che potrebbero rompere la corda). «Il grande vantaggio è che, durante la crescita, la schiena rimane diritta ma elastica, senza limitare il movimento», conclude il medico. «Una volta terminato lo sviluppo, lo specialista deciderà se eliminare l’impianto o lasciarlo in loco».