Montalbano/2
Il Commissario in campo è anche un gran mediano
C’è stato unmomento - correva l’anno 1978 - in cui il calcio ha rischiato di guadagnare un discreto mediano, e la recitazione di perdere un fuoriclasse. Il 16enne Luca Zingaretti, l’incommensurabile Montalbano che sta per tornare in tv con due episodi inediti ( l’11 e il 18 febbraio su Rai 1), venne preso dal Rimini, che militava in serie B. Per fortunanostra e di Zingaretti, dopo pochi mesi, il ragazzo decise di rientrare a Roma: «Mi piaceva il pallone, ma avevo la mia prima fidanzatina, e poi era il ‘78 e io facevo politica, volevo stare a Roma e magari non parlare solo di grasso per le scarpette, anche se il tema è del tutto onorevole e mi avvince ancora». Lo avvince ancora al punto che ogni settimana, impegni di set o di teatro permettendo, Zingaretti raduna una mezza dozzina di amici (tra questi, il collega Jonis Bascir e il regista MarcoRisi) e li sparpaglia sui campetti della capitale.
«AHÒ, È BRAVISSIMO!»
Qui lo vedete “arare” quelli di Ponte Milvio, sul Lungotevere, e alternare stop di petto a chiacchiere con la figlia Emma, la “bordocampista” (e all’occorrenza raccattapalle) più tenera d’Italia, con una Barbie al posto del microfono. « Ahò, bravissimo eh, Montalbano! Tignoso, ma leale; duro nei contrasti e abile a far ripartire l’azione: il migliore in campo», recensisce il paparazzo che l’ha catturato per noi, e che aggiunge: «Mi sa che gli spogliatoi erano un po’ zozzi: Luca non ha fatto manco la doccia, ha preso la fija ed è tornato a casa». Per dargli una pagella più completa, abbiamo però interpellato anche un professionista, sia del calcio giocato sia del calcio “parlato”: Marco Tardelli, campione delmondo nel 1982 e opinionista della Domenica Sportiva. I suoi commenti li trovate in calce alle foto. Ma qualcosa ve la possiamo anticipare: «L’ho allenato in una partita di beneficenza, e anche con la palla tra i piedi è un grande: però lo preferisco come attore», dice Tardelli.