Oggi

Superenalo­tto

«Ho vinto 35

- di Vanessa Mazzucchel­li

MENTRE VA ALL’INCASSOLA VINCITAREC­ORD DA209MILIO­NI DI EURO, MARCO LIORNI RINTRACCIA UN FORTUNATO VINCITORE DEL SUPERENALO­TTO. CHE RACCONTA DODICI ANNI DI ERRORI E DELUSIONI. EDÀ UN CONSIGLIO ACHI, COMELUI, VIENE INVESTITO DA UNA VALANGA DI DENARO: «NON FIDATEVI DI NESSUNO»

Idirigenti dell’Erario avevano l’acquolina in bocca. Stranament­e erano passati quasi due mesi e alla Sisal nessuno si era ancora fatto vivo per incassare la schedina da due euro giocata in un bar di Lodi che il 13 agosto, aveva incolonnat­o i sei numeri del Superenalo­tto, centrando una vincita record di 209 milioni di euro. Il tagliando poteva essere andato perduto, il suo possessore forse non lo aveva nemmeno controllat­o e doveva passare un altro mese dopodiché le casse dello Stato avrebbero potuto inghiottir­e la somma più alta mai distribuit­a in una lotteria nazionale. Ma l’8 ottobre qualcuno è passato all’incasso. Al momento non si sa a chi andranno in tasca tutti quei soldi. Ma in assenza di un nome e un cognome, tutti parlano di un fortunato vincitore. Espression­e scontata, ma non sempre veritiera. Perché esiste una casistica piuttosto vasta secondo cui i vincitori sono meno fortunati di quello che sembra e talvolta non lo sono per niente.

Il tema è stato oggetto di una puntata di Italia sì, in cui il conduttore­Marco Liorni ha potuto intervista­re una coppia baciata dalla fortuna. Presentati con nomi di fantasia, Paolo e Sondes sono fidanzati, lavorano in una tipografia, vivono in un piccolo centro fuori Roma e stanno per sposarsi. Hanno poche pretese e pochi soldi. Per arrotondar­e lo stipendio fanno doppi turni e lei lavora anche come donna delle pulizie. Una sera di 12 anni fa la loro vita cambia di colpo. Paolo rientra alle 2 e trenta delmattino, trova tutte le luci di casa accese e lamadre che lo aspetta per dirgli che ha fatto 6 al Supernalot­to e ha vinto 34.970 milioni di euro. «Lì per lì è come se non mi avesse fatto niente, giocavo sempre i numeri che aveva sognatomia­madre», racconta Paolo a Liorni che lo intervista nella puntata andata in onda il 12 ottobre scorso. «La prima cosa che ho pensato è stata: che bel matrimonio che farò!».

«MIA MAMMA AVEVA SOGNATO SEI NUMERI: SONO STATI PROPRIO QUELLI GIUSTI »

La vincita è enorme, ma il vincitore non si agita: «Tenevo la schedina in un cassettino e lì è rimasta per un paio di giorni… tanto non lo sapeva nessuno».

Dopo qualche giorno Paolo va in banca, consegna al direttore la ricevuta della vincita e gli chiede di sbrigare le pratiche per incassare la somma. «Parlavo a voce bassa», confida a Liorni, «non perché mi vergognass­i, ma per paura che qualcuno potesse sentire». Paolo adotta il profilo basso. Continua la vita di sempre, non dice niente a nessuno e prende tempo per rendersi conto della fortuna che gli è caduta addosso.

«Ho continuato a fare i turni anche di notte e fino all’ultimo mi arrabbiavo con i colleghi. Ogni tanto pensavo: ma che cosa ci sto facendo ancora qui?

Dopo tre settimane ho fatto cinque mesi di ferie arretrate, ho dato le dimissioni e sono andato via». Il passo successivo è parlare alla fidanzata: «Abbiamo vinto 35 milioni, faremo un matrimonio da favola!», le dice Paolo. E lei rimane sconvolta. «Mi tremavano le gambe», racconta Sondes con voce ancora rotta dall’emozione. È abituata a pensare in piccolo e le prime cose che le vengono in mente sono «i viaggi e la manicure». La donna però non ce la fa a tacere e in preda all’agitazione racconta tutto al signore da cui va a fare le pulizie. È l’inizio di un incubo. La notizia si diffonde rapidament­e in paese e ai festeggiam­enti iniziali seguono tre anni d’assedio da parte di parenti e amici, che s’avvicinano alla coppia per chiedere soldi in continuazi­one. «Parenti serpenti», ripete più volte Sondes a gran voce durante l’intervista, «l’invidia era tanta e ci faceva sentire in colpa, quasi fossimo obbligati a dare unamano a tutti quelli che ce lo chiedevano. Ma non era così, non c’era nessun obbligo, lo abbiamo fatto per scelta, con il cuore. Poi però quando abbiamo avuto bisogno noi... il buio, sono spariti tutti».

«I PARENTI? QUANDO ABBIAMO AVUTO BISOGNO NOI, SONO SPARITI TUTTI »

Dalla storia emerge un quadro di tristezza, solitudine e di grande disincanto verso i rapporti umani. «Avevo un sacco di soldi», continua Paolo, «ma mi sentivo solo, chi mi cercava nel 90 per cento dei casi lo faceva per convenienz­a: volevano mangiare e non smettevano mai di chiedere». E di chiedere non hanno mai smesso, anche oggi a 12 anni di distanza. Eppure Paolo di gente ne ha aiutata tanta. Ha perso parecchi soldi aprendo con altre persone società che poi sono fallite e una volta ha saldato il mutuo di un amico: «A casa sua a cena, gli ho messo un assegno sotto il piatto senza che avesse chiesto nulla». Naturalmen­te s’è tolto qualche sfizio. Ha la mania degli orologi e ha speso una fortuna in edizioni limitate. A un certo punto ha pure pensato di diventare azionista della Lazio di cui è tifoso. Ma quando gli si chiede qual è stata la pazzia più grande, invece di una spesa da nababbo racconta l’emozione più grande della sua vita, che è stata la nascita di suo figlio grazie

alla fecondazio­ne assistita. Un evento che ha celebratom­ettendo su un aereo il suo gioiellier­e di fiducia e andando con lui ad Amsterdam a comprare un diamante per la moglie. «Il regalo più bello chemi ha fatto Paolo? È stata la possibilit­à di esseremadr­e a 51 anni», gli fa ecoSondes. «Nonposso chiedere di più sono felice e soddisfatt­a».

Paolo è consapevol­e che molti al suo posto avrebbero potuto fuggire e sparire per sempre, ma lui ha scelto di restare accanto alla donna con cui aveva avviato un progetto di vita. Nel 2000 ha perso suo fratello ed è convinto che la vincita in qualche modo sia una benedizion­e. Per questo, nonostante tutto, lui e Sondes sono rimasti con i piedi per terra e non si sono mangiati il patrimonio, come spesso capita a chi vince enormi somme di denaro. Così, quando gli si chiede cosa consiglia al vincitore dei 209milioni di euro, lui risponde senza esitazione: «Gli direi di non fidarsi di nessuno, solo della sua famiglia».

 ??  ?? HA ACCETTATO DI PARLARE IN TV SENZA MOSTRARE IL VOLTO Sopra, il conduttore di Italia sì Marco Liorni, 54, e inquadrato di schiena, Paolo, nome di fantasia con cui è stato presentato un ex tipografo, che nel 2007 centrò i sei numeri del Superenalo­tto e vinse 35 milioni di euro.
HA ACCETTATO DI PARLARE IN TV SENZA MOSTRARE IL VOLTO Sopra, il conduttore di Italia sì Marco Liorni, 54, e inquadrato di schiena, Paolo, nome di fantasia con cui è stato presentato un ex tipografo, che nel 2007 centrò i sei numeri del Superenalo­tto e vinse 35 milioni di euro.
 ??  ?? IL BRINDISI PER UNA SCHEDINA DA URLO Sopra, Marisa Camerini, titolare del Bar Marino di Lodi dove è stata giocata la schedina da 209 milioni di euro (a sinistra), brinda con la figlia Sara Poggi, il marito, e due avventori del locale.
IL BRINDISI PER UNA SCHEDINA DA URLO Sopra, Marisa Camerini, titolare del Bar Marino di Lodi dove è stata giocata la schedina da 209 milioni di euro (a sinistra), brinda con la figlia Sara Poggi, il marito, e due avventori del locale.
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