La post@ dei lettori
Caro direttore, ho letto sul n. 41 il servizio sull’omeopatia, che sarebbe, secondo il dottor Burioni, «fatta di assurdità molto diluite». Nulla da obiettare sulle sue convinzioni, ognuno può pensarla come vuole. Io mi curo con l’omeopatia da 25 anni e così miomarito e mia figlia quarantenne. Ho tentato questa strada quando non riuscivo a risolvere con la medicina cosiddetta ufficiale unmio problema piuttosto serio, che ho risolto invece grazie alla omeopata bravissima che mi ha seguito (e che tuttora continua a seguirmi). Mi sono così avvicinata all’omeopatia, con le sue mille sfaccettature e potenzialità, che nel tempo mi ha dato conferma della sua efficacia. Questo non significa che l’emergenza non vada affrontata con la medicina convenzionale, ma so di avere un’alleata “sincera”, purché sia gestita da un omeopata serio, cioè una persona che sia laureata in medicina e che abbia poi approfondito il vastissimo ramo omeopatico. Scrivo questo per dirle che parlo con cognizione di causa e chemi “indigna” perciò quello che ho letto: il dottore con le sue dichiarazioni ha praticamente considerato incapaci di intendere e volere milioni di persone che forse invece, come me, hanno sperimentato con soddisfazione una strada alternativa. Personalmente, che il dottor Burioni non “creda” mi importa poco, non è una fede! Ci sono delle potenzialità che liberamente uno può decidere di sfruttare o meno.
Tiziana
Cara Tiziana, il suo punto di vista è serio e ragionevole, soprattutto quando scrive che «l’emergenza» va affrontata con la medicina convenzionale. Perché Burioni spiega bene che l’omeopatia non fa danni, a patto di non ricorrervi quando insorgono patologie che non guarirebbero «per conto loro». Inoltre egli riconosce che «dovremmo imparare dai medici omeopatici la capacità di ascolto che dimostrano». Per il resto, Burioni dimostra scientificamente la sua tesi, e io penso che dovremmo fidarci più della scienza, che dà risposte oggettive, rispetto all’esperienza, che per sua natura è soggettiva.