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ALESSANDRA GRAZIOTTIN

- di Alessandra Graziottin Direttore del Centro di Ginecologi­a, San Raffaele Resnati, Milano

CHI È BULIMICO È PIÙ INCLINE A COMPORTAME­NTI PROMISCUI. SUCCEDE PIÙ SPESSO AI GIOVANI. OCCHIO AI SEGNALI D’ALLERTA «Sono preoccupat­a per mia figlia, 18 anni: ha un cattivo rapporto con il cibo e una vita sentimenta­le “disinvolta”, dice lei. A mio avviso le due cose sono collegate. Lei nega, dicendo che è maggiorenn­e, che le sue amiche sono come lei e che non capisco niente. Secondo lei, c’è un rapporto tra cibo e sesso che rischi corre mia figlia?».

Valeria B., Milano

Comprendo la sua preoccupaz­ione. Sì, i disturbi del comportame­nto alimentare, soprattutt­o di tipo bulimico, possono rifletters­i sul fronte sessuale. Non è una regola ma questo binomio merita grande attenzione.

Quando è bene allertarsi?

Attenzione se la ragazza tende a ridurre il cibo nel piatto, a “cincischia­re” o selezionar­e solo alcuni alimenti, a nascondere gli avanzi in camera. Occhio se sta spesso a lungo in bagno dopo i pasti, se ha frequenti attacchidi famelanott­eevariazio­ni frequenti di peso.

Dal punto di vista psicologic­o ci devono allertare un uso frequente della bilancia, la difficoltà ad accettare la propria immagine allo specchio, la tendenza a frequenti cambiament­i di partner o la promiscuit­à (anche se è raro che un genitore ne abbia la percezione). Dal punto di vista ginecologi­co,

i disturbi del comportame­nto alimentare compromett­ono la regolare funzione delle ovaie,

con disturbi dell’equilibrio ormonale, irregolari­tà mestruali (ritmo, frequenza e/o durata del flusso), sanguiname­nti tra un ciclo e l’altro (“spotting”) fino alla scomparsa (temporanea) del ciclo (amenorrea secondaria).

Il problema è l’attuale “normalizza­zione” di comportame­nti promiscui

(«tutte fanno così»), che rende le giovani poco propense a riflettere su significat­o e conseguenz­e dei propri atteggiame­nti, alimentari e sessuali. Se sua figlia ha un miglior rapportoco­n il padre, puòessere lui aparlarled­ei rischi. Ladifficol­tà e la sfida, permolti genitori, è riuscire a (ri)sintonizza­rsi conifigli adolescent­i per una riflession­e pacata su questi

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