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«Aveva fascino ed era amata come Lady Diana »

- M.A.

L uciano Regolo si addentra nella complessa personalit­à di Margherita con l’interesse dello storico e del “curioso” delle donne, ne ricostruis­ce la vita sulla base di documenti, testimonia­nze, lettere e confession­i della regina. Dall’infanzia, al matrimonio combinato col cugino di primo grado Umberto I, dalle sue ansie di madre, alle sue debolezze di donna.

Come nasce questa biografia?

«Avendo già scritto la biografia di altre due regine di casa Savoia, Elena e Maria Josè, volevo completare la trilogia. Inoltre, sono rimasto affascinat­o dalla personalit­à di Margherita che influenzò la moda e il costume dell’epoca come soltanto Lady Diana riuscì a fare in tempi diversi».

Margherita fu una donna felice?

«Per aver realizzato il suo sogno di perfetta sovranità sì, ma non per il resto. Il suo matrimonio con Umberto venne combinato al fine di dare un erede alla dinastia».

La regina Margherita era alpinista. Aveva qualche altra abitudine non comune all’epoca?

«Le piaceva fumare e aveva una tendenza allo shopping compulsivo, come dimostrano i verbali dei suoi innumerevo­li acquisti. Inoltre, fu la prima donna in Italia a guidare la macchina, cosa giudicata scandalosa e comunque poco consona al suo rango. Per rintuzzare le critiche, Margherita, rimasta vedova, spiegò: «Guido perché i paesaggi che mi scorrono davanti agli occhi mi aiutano a non pensare a mio marito».

Come uscì di scena?

«ll suo funerale si tenne a Bordighera dove si spense a 74 anni. Poi il treno reale ne condusse la salma a Roma procedendo lentamente tra ali ininterrot­te di folla: fu una grande manifestaz­ione popolare in cui Margherita se ne andò da regina, tra pianti e applausi. Come avrebbe voluto».

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