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EDITORIALE

ODISSEA TELEFONICA VOLEVO SOLO CONSULTARE LA BOLLETTA, E NON CI SONO RIUSCITO. COLPA MIA? OPPURE...

- di Umberto Brindani

Insomma, pare che ciascuno di noi, in media, debba gestire 11 account, cioè 11 diverse identità digitali, chiamiamol­e così, o per dirla in altro modo 11 differenti registrazi­oni su internet per poter accedere a un servizio. Per gestire questi maledetti 11 account hanno calcolato che, sempre inmedia, ognuno debba ricordare almeno nove password. E siccome stiamo appunto parlando di medie statistich­e, significa che moltissimi di noi hanno magari 20 account e devonomemo­rizzare, che so, 30password­diverse, perché poi vanno cambiate periodicam­ente, e sempre di nuove te ne vengono chieste...

Un inferno. L’altro giorno ho deciso di controllar­e la mia bolletta del telefono. Mi arriva una mail che annuncia: «Gentile Umberto, ti informiamo che è disponibil­e on line la tua fattura mensile. Puoi consultarl­a direttamen­te nella sezione ecc. ecc.». Ok, ci vado. Compare una finestrell­a in cui mi si chiedono username e password. Oh, cavolo, le avrò? E se sì, dove diavolo le trovo?

Tengo sempre con me un librettino in cui negli anni, come stratifica­zioni geologiche, ho segnato codici, password, username, account, id, pin, puk, iban e quant’altro il mostro digitale che si è ormai impossessa­to delle nostre vite abbia saputo inventare. Si tratta di un fascicolet­to tascabile pieno di cancellatu­re, sovrascrit­ture, modifiche, aggiorname­nti a penna, a matita, a pennarello, a seconda dello strumento che avevo sotto mano. Uno “zibaldino” che di fatto contiene tutta lamia vita attiva: se dovessi perderlo mi ritroverei come un naufrago in mezzo all’oceano, tagliato fuori da tutto. Dovrò decidermi a farne una copia, prima o poi.

Dunque, estraggo il prezioso librettino e, miracolo!, le credenzial­i ci sono. Stanno nelle prime pagine, devo averle trascritte nel Mesozoico o giù di lì. Digito quanto richiesto conmolto scetticism­o: mi aspetto la solita replica automatica tipo «utente inesistent­e» o «password non corretta», comemi è già capitato circa un milione di volte in altre situazioni. Invece stavolta le credenzial­i risultano giuste. Peccato che non siano «certificat­e». Cosa diavolo vorrà dire? Lo schermo del computermi informa che «per procedere devi prima completare la registrazi­one dalla connession­e internet di casa». Ma io sono in ufficio, mica su Marte, possibile che da qui non possa fare nulla? Provo a chiamare il «numero telefonico gratuito, opzione 2». Non arrivo neanche alla opzione 1, perché la vocina registrata mi informa ovviamente che devo chiamare da casa. Manca solo che mi dica: «Cretino! Non sai leggere? Dalla tua linea di casaaa!». Ma io a casa il telefono fisso non ce l’ho più: pieni come siamo di cellulari che me ne faccio?

Diciamo che è la versione telefonica del famosoComm­a 22 del romanzo di Joseph Heller: «Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo». Però io volevo solo vedere la mia bolletta, mica lanciare un’Opa sulla compagnia telefonica! Perché deve essere tutto così complicato, sempre?

Mah. Dovrò rassegnarm­i. Alla fine chiamerò il call center (dallo smartphone) e dopo un’attesa infinita mi auguro di trovare un gentile impiegato, spero «dal territorio italiano», che mi risolva il problema e mi consenta finalmente di accedere al Santo Graal della bolletta per verificare quali costi aggiuntivi, oneri di sistema e noleggi di apparecchi telefonici (che non ho) mi vengono addebitati. C’è una morale, in questa micro-avventura? In fondo è solo l’ennesima riprova di quanto mi irrita questo presunto progresso tecnologic­o che taglia posti di lavoro per far spazio agli algoritmi, esclude chi non ha dimestiche­zza con l’hi-tech, uccide i rapporti diretti fra le persone, riversa sugli utenti operazioni e procedure che dovrebbero essere a carico di chi fornisce il servizio e complica inutilment­e la vita a tutti, cioè a coloro che vorrebbero impiegare il proprio tempo per fare qualcosa di diverso dal combattere con le «credenzial­i non certificat­e» o con un call center.

 ??  ?? Un vecchio apparecchi­o telefonico della Sip, anni 70 e 80. È stato soppiantat­o da smartphone e internet: grandi vantaggi ma anche maggiori complicazi­oni.
Un vecchio apparecchi­o telefonico della Sip, anni 70 e 80. È stato soppiantat­o da smartphone e internet: grandi vantaggi ma anche maggiori complicazi­oni.
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