GUIDA DELLE GUIDE: LA SUPERCLASSIFICA
Massimo Bottura Osteria francescana
Il patron dell’Osteria Francescana parte da autodidatta e ha al suo attivo tre stelle Michelin. Il suo ristorante modenese si è anche classificato al
primo posto nella lista dei The World’s 50 Best Restaurants. Fautore di una cucina innovativa che elimini gli sprechi alimentari e aiuti i progetti di inclusione sociale, il cuoco, come ama definirsi, ha aperto da poco una raffinata osteria negli spazi di Gucci Garden, ilmuseodellamodadiFirenze.
Heinz Beck – La Pergola
Ha girato il mondo, ma ha fatto fortuna in Italia, il tedesco Heinz Beck, chef del ristorante tristellato (grazie a lui) e super panoramico La Pergola del WaldorfAstoria “RomeCavalieri” della Capitale. Nato alla scuola alberghiera, Beck, che è anche sommelier, esalta insieme alla sua brigata i sapori della tradizionemediterranea. Con lamoglie TeresaMaltese ne esporta l’eccellenza in una decina di altri ristoranti più informali nel nostro Paese, che ormai è il suo, e all’estero.
Norbert Niederkofler St. Hubertus
Altoatesino di nascita, giramondo per passione, lo chef tristellato è approdato molti anni fa all’Hotel Rosa Alpina, cinque stelle lusso di San Cassiano, Alta Badia, dove fin dall’inizio conduce le danze al St. Hubertus, fiore all’occhiello della casa, con soli 11 tavoli. Il suo mantra è che la varietà consiste nel mescolare la semplicità, cosa nella quale riesce come pochi partendo quasi esclusivamente dagli ottimi prodotti del territorio, ottenuti anche attraverso pratiche di coltivazione sostenibile.
Chicco e Bobo Cerea Da Vittorio
Enrico (Chicco) e Roberto (Bobo), sono gli chef titolari di questa generazione di ristoratori della famiglia Cerea, capostipite Vittorio, che ha il suo quartier generale nel resort con dieci
ettaridiparcodi Brusaporto( Bergamo), diramazioni un po’ ovunque nel mondo e una solida fama nel catering di qualità. Lamatrice è lombarda, ma la cucina emozionale dei Cerea valica i confini nazionali e i confini ingenere. Tre stelle ne premiano la qualità.
Nadia Santini – Dal Pescatore
Prima donna chef a potersi fregiare, già oltre vent’anni fa, delle ambite tre stelle (confermate anche per il 2020), Nadia, di origini vicentine, è l’anima del celebre locale di famiglia a Canneto sull’Oglio, nelMantovano, che gestisce con il marito-maître Antonio Santini e i figli Giovanni, anche lui ai fornelli, e Alberto, sommelier. Un sapiente la
voro di squadra che eccelle in tutto, dall’accoglienza al dessert.
Ciccio Sultano - Duomo
Da garzone dipasticceria a talentuoso
chef di fama mondiale. È la bella parabola di Ciccio Sultano, oggi ai vertici della gastronomia siciliana con la sua creatura più riuscita, ilDuomodiRagusa Ibla. In perennemovimento tra terra emare, lasuaèveracucinacreativa: dà nuova vita ai migliori piatti e prodotti del territorio trasformandoli grazie a un’innata capacità di improvvisare. Un po’ come nel jazz.
Carlo Cracco – Cracco
In tv, con programmicomeMasterChef, si è fatto la fama di giudice inflessibile, ma al lavoro nei suoi ristoranti Carlo Cracco è unmotivatore. Discepolo di
GualtieroMarchesi, il cuocodiorigine veneta ha scelto Milano come palcoscenico della sua cucina senza confini, che trascende l’italianità delle proposte. L’indirizzo principale èda unpaiod’anni il salottodiGalleriaVittorioEmanuele, a Milano. Mapresto lovedremoall’opera anche in riviera, a Portofino.
Enrico Bartolini
Enrico Bartolini al Mudec
Ad appena 40 anni, è il nostro chef più premiato: 8 stelle in5diversi locali. Fra i record, quellodi aver appena riportato a Milano, nel ristorante all’interno del Museo delle Culture, la fatidica terza stellaMichelin chemancava da tempo in città. Più che un innovatore in senso stetto, ilmaestro toscano è un cuoco contemporaneo, che sa dare ai piatti della tradizione un volto nuovo, più leggero ed essenziale.
Davide Oldani – D’O
Allievo riconoscente dell’indimenticabileGualtieroMarchesi, Davide Oldani
è l’artefice di una “Cucina Pop” che reinterpreta i tratti fondamentali della grande tradizione italiana coniugando, come sottolinea lo chef, l’essenziale con il ben fatto, il buono con l’accessibile. Rispetto di tutti gli ingredienti, anche i più umili, e grande occhio al design dei piatti sono la cifra del suo ristorante di Cornaredo, alle porte di Milano.
Antonino Cannavacciuolo Villa Crespi
Originario della penisola Sorrentina, lo chef bistellato, ben noto al pubblico tv, fondei sapori e gliumori dellacucina
campanaconquellidel Piemonte, sua terrad’adozione. Èpatron, insiemealla moglie Cinzia, di VillaCrespi, prestigioso Relais & Châteaux sul Lago d’Orta, dove anche la carta dei vini ha un suo perché. La coppia ha creato anche altri locali, tra cui il Bistrot Cannavacciuolo in pieno centro a Torino.
Gianfranco Vissani Casa Vissani
Il primo a diventare popolare anche fra i non addetti ai lavori, grazie alla presenza in tv in anni pionieristici. Il maestro umbro, firma di Oggi, offre un’esperienza di ospitalità a tutto tondo, pernottamento
compreso, nella “casa” che porta il suo nome a Baschi, (Terni), doveloaffiancailfiglio Luca. Ardita e geniale, la sua raffinata arte culinaria non finiscemai di stupire, così come il personaggio. Stelle o non stelle.