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I fondi “replicanti” ti fanno investire con lo sconto

GLI ETF HANNOUNA GESTIONE COSIDDETTA PASSIVA, CIOÈ IMITANO FEDELMENTE INDICI E MERCATI. E COSTANO MOLTO MENO DEGLI ALTRI

- Di Marco Frojo

Non sempre ciò che costa poco vale poco. Anche nel campo degli investimen­ti esistono strumenti “low cost” che svolgono egregiamen­te il proprio compito: fra questi rientrano a pieno diritto gli Etf, acronimo di Exchanged traded funds. I fondi a gestione passiva, come vengono anche chiamati gli Etf, rappresent­ano una valida alternativ­a ai tradiziona­li fondi a gestione attiva e presentano per di più commission­i di gestionemo­lto più basse. Come è possibile? Semplice: per ridurrei costi, l’emittente sostituisc­e l’uomo, cioè il gestore (e il suo team), con un algoritmo, il cui compito è quello di replicare fedelmente il cosiddetto benchmark, l’indice di riferiment­o. La scelta è molto ampia. Secondo i dati raccolti da Borsa Italiana, al 30 settembre scorsoa Piazza Affari erano quotati ben1.248 Etf, che nel terzo trimestre di quest’anno hanno fatto registrare scambi medi giornalier­i pari a 315milioni di euro. Il patrimonio complessiv­amente investito in questi strumenti ammonta a 75miliardi di euro.

SCEGLIE IL PC

Un esempio pratico aiuta meglio a capirne il funzioname­nto di questi strumenti. Prendiamo il caso di un Etf che replica l’S&P500, ovvero l'indice delle maggiori aziende quotate alla Borsa americana: ebbene, per ottenere la stessa performanc­e delle “big cap” statuniten­si l'Etf dovrà avere in portafogli­o esattament­e le stesse azioni, conesattam­ente gli stessi pesi. Microsoft e Apple, che rappresent­ano il 4% ciascunade­ll’S&P500, si vedranno quindi assegnare una quota analoga del portafogli­o del fondo. Nel momento in cui il loro peso varierà il computer farà gli opportuni aggiusta

menti. Un gioco “da ragazzi” per un algoritmo.

PREZZI LOWCOST

Anche i fondi comuni di investimen­to, quelli gestiti da un umano tanto per intenderci, hanno un benchmark di riferiment­o: chi compra un fondo sulle “big capUsa”, ha conogni probabilit­àcomprato un fondo che ha come riferiment­o proprio l’S&P500 e l’obiettivo del gestore è fare meglio di quell’indice. Acquisterà quindi più azioni Microsoft, rispetto al 4% previsto dall’indice, se pensa che le prospettiv­e della società di Bill Gates siano molto buone, oppure scenderà sotto quella soglia se è di parere opposto. E lo stesso farà con gli altri 499compone­nti (compresa Apple).

Per remunerare il suo lavoro, lacasadi gestioneap­plica commission­i molto più alte rispetto a quelle di un Etf, a volte addirittur­a in misura di dieci a uno (un fondo sull’azionario statuniten­se costa all’incirca il 2% contro lo 0,2% di un analogo Etf). Perché stupirsi: stiamo parlando, sulla carta, di un abito fatto su misura a fronte di un capo comprato ai grandi magazzini!

Il problema è che il gestore non sempre riesce a battere l’indice, e quindi l’Etf. Anzi, tenendo conto anche delle commission­i, la performanc­e è spesso inferiore. Il risparmiat­ore rischia di pagare di più per avere di meno. Il segreto del successo degli Etf è tutto qui, e non è certo una questione di poco conto.

I TEMPIGIUST­I

Per l’investitor­e il problema è se mai un altro e cioè decidere quale Etf comprare e quando farlo. Perché un Etf sull’S&P500 acquistato con Wall Street ai massimi procurerà sicurament­e una perdita al suo possessore, soprattutt­o se il computer avrà rispettato alla perfezione il compito che gli è stato assegnato. Per stabilire se è il momento di puntare sui mercati emergenti o sui titoli governativ­i dell’area euro, ci vorràuness­ereumanopo­ssibilment­ebravonel suo lavoro di consulente finanziari­o. Gli Etf vengono impiegati per la diversific­azione degli investimen­ti. Sono, infatti, adatti a tutti gli investitor­i. Ci sono leggere differenze tra i clienti con grandi patrimoni e i piccoli risparmiat­ori. I primi pagano alla private bank una commission­e sul proprio patrimonio e in cambio ricevono una consulenza­che, fralealtre­cose, gli consiglia gli strumenti meno cari e più efficienti. Gli altri risparmiat­ori, invece, pagano per i servizi di consulenza tramite le “retrocessi­oni” delle commission­i dei fondi. Oltreaunco­stoestrema­mente basso, gli Etf presentano un altro grande vantaggio: la facilità di negoziazio­ne. Vengono, infatti, scambiati su tutte le Borse, compresa Piazza Affari, come le azioni. Per comprarli è sufficient­e inserireun­ordine di acquisto nel proprio sistema di trading online (o dare l’ordine alla banca) e per vendere si segue esattament­e la stessa procedura.

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 ??  ?? CONSIGLI Sebbene la maggior parte degli Etf siano strumenti di semplice utilizzo, è buona norma chiedere consiglio a esperti e consulenti finanziari
CONSIGLI Sebbene la maggior parte degli Etf siano strumenti di semplice utilizzo, è buona norma chiedere consiglio a esperti e consulenti finanziari

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