Benessere
Comeavere un viso più giovane senza bisturi ma con la tecnica dei “fili magici”
Niente sala operatoria, lividi e degenze forzate per contrastare i segni del tempo: la nuova frontiera dellamedicina estetica si avvale di tecniche poco invasive e poco impegnative. Anche per il portafogli. Abbiamo incontrato Irina Poleva, dermatologaemedico estetico, che ci ha svelato i segreti dei suoi “fili magici” che rendono giovani le donne, senza modificare lineamenti o volumi, regalando al volto armonia.
Che tecnica è quella con i fili e da dove arriva?
«LatecnicaconifiliAptosèuntentativo di lotta contro la forza di gravità dei tessuti molli del volto. Il nome Aptos è una contrazione di due parole: anti eptosi ( dal greco: caduta, ndr). L’hainventata un chirurgoplasticogeorgiano, Marlen Sulamanidze, il quale, avendo tanti pazienti con emiparesi del volto, li aiutava rendendo i lineamenti simmetrici. Perciò ha iniziato a utilizzare i fili con piccole spine per ancorare i tessuti. Lametodica ha avutosuccessoedèentrata a far parte anche dei trattamenti estetici antietà».
Che beneficio ha?
« Attraverso l’inserimento dei sottili fili riassorbibili è possibile sollevare i tessuti scivolati giù e ripristinare la regolarità del volto. C’è un altro vantaggio: uno degli ingredienti dei fili è l’acido polilattico, il più potente stimolatore della produzione di collagene. Quindi, oltre all’effetto liftante immediato, si ha una biostimolazione per circa un anno. Il lifting nonchirurgicoè unametodica che nonpuòsostituire lachirurgia tradizionale. Il puntopiùforte è laprevenzione: applicataneipazienticonisegnidiptosi appena evidenti garantisce un risultato di oltre un anno, in pazienti selezionati anche due. Se i segni sono più evidenti, con unaptosi più pronunciata, ladurata sarà inferiore».
Come funziona?
«La procedura è veloce, 15-20minuti, edèeffettuatainanestesialocale. Non ci sono tagli, non ci sono cicatrici. I fili vengono inseriti attraverso un piccolo foro, pensi a unagogrosso, evengono posizionati nel tessuto sottocutaneo».
Che zone si possono trattare?
«Avendo a disposizione circa 30 tipologie di fili Aptos dedicati a varie zone del volto e del corpo, possiamo trattareogni areaanatomica: sollevare le sopracciglia, ridefinire la zona delle guance, migliorare la lineamandibolare, trattare la regione sotto il mento»
A che età è opportuno iniziare?
«Comespessoavvieneintemadisalute eformafisica, laprevenzionedàsempre i risultati più naturali, belli e duraturi rispettoauntrattamentodei segnid’età evidenti. Il concettoèmoltodiffuso in AsiaeneiPaesidell’exUnioneSovietica, dove lavoro spesso. Già a 32-35 anni è possibile posizionare i fili e bloccare il fastidioso scivolamento dei tessuti. In questo modo un’applicazione ogni due anni è sufficiente».
Il trattamento è doloroso?
«La tecnica in sé è praticamente indolore. L’anestesia locale, quella che pratica anche il dentista, può essere
fastidiosa».
Questa tecnica non invasiva quanto è efficace per contrastare il tempo?
«Una tecnica da sola non è mai la panacea antietà. Ma, se è unita a uno stile di vita sano e a trattamenti dimedicinaantiagingedestetica
sinergici, può realmente contrastare il tempo. Alcune mie pazienti ne sono un esempio».
Oltre ad avere effetto liftante agisce anche sul collagene?
«Sì, perché uno degli ingredienti dei fili Aptos è l’acidopolilattico, il piùpotente stimolatore della produzione del collagene. La sua azione graduale e progressiva suifibroblasti, celluledeputate alla sintesi, permette di ritrovare la pelle più spessa, più luminosa già dopo 2-3mesi dall’impianto dei fili».
Che cosa le chiedono le pazienti con maggiore insistenza?
«Mi chiedono di migliorare l’ovale del viso, eliminare le rughe dellamarionetta, quelle intorno alla bocca, il doppio mento e ridurre la lassità del collo».
Qual è il prezzo?
«È in funzione al tipo di filo, ma anche all’etàdelpaziente: laprevenzionecosta meno. I trattamenti delle zone limitate, come quella del codice a barre del labbrosuperioreodelleocchiaiepossono costare 500 euro. Se si tratta tutto il volto e il collo supera i 1.500 euro».
Come ha appreso questa tecnica?
«Mi piace imparare alla fonte. Per conoscerequestametodica sonopartita tanti anni fa per Tbilisi, capitale della Georgia, dove la tecnicaAptos è stata ideata. Poi ho fattonumerosi altri viaggi per essere sempre aggiornata».
Che cosa sono i fili per una donna?
«Unmezzoperallineare l’etàcheci sentiamo con quella che vediamo riflessa nello specchio».
Qual è il futurodellamedicinaestetica a suo avviso?
«Èla prevenzione. Conquestoconcetto i trattamenti saranno naturali, senza alterare i lineamenti. Sono contraria alle metodiche che cambianol’aspettodelle persone, a meno che non si tratti di patologie o difetti anatomici: l’immagine che abbiamo di noi è frutto di anni di vita, esperienze, conoscenza e accettazionedi sé. Cambiarlaanchein“meglio” non sempre garantisce l’accettazione di questa nuova immagine».
Quando si deve dire basta agli interventi sul viso?
«Sicuramente quando i trattamenti estetici diventano uno scopo, e non più un mezzo, è ora di fermarsi».
Guardarsi allo specchio serenamente: come riuscirci?
«Belladomanda, lapiù importante. Nella mia esperienza accettare se stessi, la propria identità a prescindere dall’aspetto, è lachiaveper invecchiaresereni, così come vivere da giovani».