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PAOLO VERONESI

CARO PROFESSORE, PERCHÉ IL PARTO NATURALEÈM­EGLIODI QUELLO CESAREO? CON LE TECNOLOGIE ATTUALI NON SAREBBE PIÙ SEMPLICE E SICURO IL SECONDO? Natalia S., Salerno

- di Paolo Veronesi

CaraNatali­a, il nostro Paese è una di quelle nazioni dove si ricorre al parto cesareo troppo spesso rispetto alle reali necessità.

Gli ultimi dati del ministero della Salute, riferiti al 2016, dicono che quasi il 34% dei parti è avvenuto con questamoda­lità. Ci sono, però, numerose differenze regionali. La Campania, da dove lei scrive, detiene il primato del ricorso al cesareo con il 49,9%.

Percentual­e che sale al 65% consideran­do le case di cura accreditat­e. Eppure le direttive dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità (Oms) parlano chiaro: la quota nazionale dei cesarei non dovrebbe superare il 15%. Infatti, quando possibile, il parto naturale è una scelta che fa bene a madre e bambino. Il cesareo è una procedura chirurgica a tutti gli effetti e per questo necessità di un periodo di recupero post-operatorio per la donna. Il naturale è importante anche per la salute del bambino: negli ultimi anni diverse ricerche hanno evidenziat­o i benefici legati al transito attraverso il canale vaginale. In questa fase i neonati hanno l’opportunit­à di entrare a contatto con batteri importanti per difendersi dagli agenti esterni. Questo non significa che il cesareo debba essere bandito, tutt’altro. In determinat­i frangenti può salvare la vita di mamma e piccolo, ma va posta attenzione a dove si effettua. Per essere sicuro, il cesareo deve avvenire in strutture che abbiano le competenze per affrontare possibili complicanz­e.

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Presidente Fondazione Umberto Veronesi Direttore Senologia chirurgica, Ieo, Milano
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Sicuro e sano Parto naturale consigliat­o nel 85% dei casi.

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