Oggi

Delle polemichem­e ne infischio torno con lavo cedei 20 anni

«MI SENTO L’ENERGIADI UNARAGAZZA», DICE. «NON VOGLIOESSE­RE RICORDATAS­OLO COME QUELLADEL BALLODELMA­TTONE, HOTANTODAD­IRE». EACHILEDÀD­ELLA SOVRANI STA RISPONDE :« SON OSTATA FRAINTESA, DA ORA SUI SOCI AL POSTERÒ TRAMO ON TI» 1969 1972

- Di Dea Verna - foto Chiara Mirelli

Èil ritorno più atteso al Festival: Rita Pavone manca a Sanremo dal 1972, quando portò in gara la canzone Amici mai, ma fu eliminata. Ora la cantante si presenta con Niente (Resilienza 74), un brano sorprenden­te, rock e grintoso, scritto dal figlio Giorgio Merk.

Rita, dalla canzone sembra bella arrabbiata.

«Ribelle più che arrabbiata. È una canzone che mio figlio ha scritto per me, ma riguarda tutti. La parola resilienza si usa per descrivere un materiale che prende colpi ma non si spezza. E così capita nella vita: passi un momento difficile, puoi perdere un amico, un amore, un lavoro, ma alla fine devi resistere, rimanere in piedi».

C’è un verso forte: «Voglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà».

«Nella canzonemi chiedo “come si fa a uscire da questo dolore? Forse facendo un reality?”. Quando vedo in tv gente che litiga per una tellina, con il pubblico a casa che vota l’uno o l’altro, mi viene da ridere e penso che quei soldi potevano essere spesimegli­o».

Qual è stato il suo momento difficile?

«Ho avuto un cruccio, ma lo rivelerò solo quando lo avrò superato del tutto».

Rita, questa è la quarta volta a Sanremo. Il ricordo più bello? «La prima volta, nel 1969, quando ero in attesa di mio figlio Alex».

E il ricordo più amaro?

«Nel 1972 portavo una canzone bellissima, Amici mai, ma allora ti giocavi tutto in treminuti, non fu capita e mi sbatterono fuori. Dicevan no che la mia carriera era finita, due e settimane dopo ero prima in classi ifica in Francia».

Perché ci tiene tanto a torn nare a Sanremo?

«Perché ho 74 anni, ma me ne sento 30. Porto le mie rughe conc fierezza, ma se non passo davannti a uno specchio neanche me n accorgo di avere questa neE età. poi c’è un fenomeno curioso: il corpo segue l’iter biologico, lal voce no, è sempre la stessa. NonN mi va di essere ricordata solo come quella del Ballo delmattone e deld Geghegè. Io sono qui, ora, e ho ancora tanto da dire».

Le polemiche sul suo “sovranismo” non la turbano?

«Da sempre c’è una parte del pubblico che mi adora e una che mi detesta, vado avanti. Qui non siamo come in Francia o in Gran Bretagna dove gli artisti, quando arrivano a un certo livello, vengono rispettati. In Italia gli esami non finiscono mai».

Cosa pensa Teddy Reno di questa avventura? La incoraggia o le dice: “Rita, ma chi te l’ha fatto fare?”.

«Mi incoraggia, è felice e mi fa tante raccomanda­zioni: “Non prendere freddo, prendi gli oligominer­ali che ti ha prescritto il medico”. Il 15 marzo festeggiam­o 52 anni di matrimonio, e ne sono orgogliosa».

Conosceva già Amadeus?

«Ho partecipat­o al suo show Stasera tutto è possibile e l’ho trovato adorabile. Poi mi aveva chiesto di fare la giurata aOra o mai più, ma nonme la sono sentita. Ho mandato la canzone e lui l’ha presa, anche se ho ricevuto la fatidica telefonata all’ultimo, dopo che erano stati annunciati i primi 22 partecipan­ti, e non ci speravo più. In questi anni ho mandato spesso brani alle Commission­i, ma sono stati bocciati. Ringrazio Amadeus, perché ha ascoltato la canzone e basta, senza farsi influenzar­e da quello che si dice su dime. Che è falso».

Le polemiche sono nate per alcune dichiarazi­oni su Twitter.

«E infatti ora sui social posterò solo montagne, alberi, fiori, i miei figli, che sono i miei migliori dischi d’oro. Sono stata fraintesa, è come il telefono senza fili, dici una cosa e ne arriva un’altra. Purtroppo di questi tempi è meglio tacere».

E dopo Sanremo, cosa farà? «Uscirà un cofanetto e girerò il mondo con i miei concerti. In Argentina, in Germania, in Brasile c’è grande attesa, leggo articoli bellissimi. Mi divertirò».

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