LUCA GOLDONI
Non ho mai puntato un fucile su un ciuffo di piume, ma ho tante volte ascoltato i racconti dei vecchi cacciatori, che in fondo tradivano sotto la passione venatoria il loro amore per la natura: le albe in botte, i silenzi e gli odori della valle, il frusciare di penne nell’aria ancora buia e, attraverso questi fruscii riconoscevano il volo di anitre, folaghe, beccacce. Ma che parentela c’è fra questa, chiamiamola “poesia della caccia” e la barbara strage degli stormi migratori grazie all’inganno degli “uccelli da richiamo”? Contro questa ignobile pratica venatoria si è più volte battuto uno dei più popolari scrittori americani: Jonathan Franzen. Con saggi e docufilm ha alimentato una vera e propria crociata contro questo odioso bracconaggio illustrandone le crudeli tecniche in una lettera inviata al Parlamento italiano. Con grandi reti si catturano allodole, merli, tordi, pavoncelle e vengono rinchiusi in gabbiette, tenuti per mesi al buio di magazzini e sottoscala, in modo da stravolgere la loro percezione delle stagioni. Riportati all’aperto quei piccoli sequestrati credono che sia primavera e cantano. Così la loro voce diventa un subdolo richiamo per gli uccelli di passo che si abbassano sulle doppiette in agguato, provocando un fuoco di sbarramento che neanche la battaglia d’Inghilterra.
Siamo il Paese che detiene un record nelle truffe: finanziarie, alimentari, calcistiche, scolastiche, pensionistiche, sanitarie. Potevano mai le allodole sottrarsi al più vile e ignobile tra i raggiri? Perché le menti più perversamente raffinate si concentrano qui, dove se si progetta il Mose o un marciapiede da rattoppare, subito si inventa un sistema di mazzette e conti truccati, e quando vedi i responsabili in manette, ricordi di averli già visti anni fa. Sempre loro che patteggiano e fanno i domiciliari sul bordo di piscine naturalmente condonate, spariscono per un po’ e poi riappaiono, puntuali come i fiumi carsici.
Gli italiani hanno raggiunto una coscienza civile che comprende l’amore per gli animali e il rispetto per la natura. Ma unaminoranza senza scrupoli turba l’immagine del Paese.