Costruiamo in fretta il futuro dei giovani
TUTTI GLI STRUMENTI PERAGGIUNGERE UNARENDITAALL'ASSEGNOPUBBLICOALMOMENTO DI LASCIARE IL LAVORO: COME FUNZIONANO, QUANTOCOSTANO, CHE BENEFICIOFFRONO
Pensioni d'oro, quota 100, opzione donna... La previdenza in Italia è unodegli argomentipiù dibattuti, in politica e tra la gente comune. L'attenzione è però sempre puntata su chi inpensione c'è già o speradi andarci presto. Di giovani si parla poco. Eppure, tra regole nuove, aspettativa di vita che (per fortuna) avanza e precarietà sul lavoro, una cosa è certa: i nostri figli (o qualche fratello più piccolo) rischiano di ricevere dall'Inps, quando si ritireranno dal lavoro, un assegno molto magro. Che cosa fare? L'unicosuggerimentosensato èpensarci subito, addirittura sindaquando sonobambini, e costruire accanto alla pensione pubblica un piccolo gruzzoletto privato da trasformare, quandosarà ilmomento, in una rendita aggiuntiva. Gli strumenti per farlo sono diversi. Vediamo quali sono e le possibilità che offrono.
FONDI NEGOZIALI
La previdenza complementare è stata incentivata da varie leggi a partire dagli Anni 90. Un importante passo è stato fatto con la cosiddetta riforma del Tfr, che, a partire dal 2007, ha dato impulso alla creazione di fondi chiusi di categoria dove il lavoratore può versare il trattamento di fine rapporto e una piccola quota della retribuzione, a cui si aggiunge il contributo dell'azienda, in base al contratto nazionale di lavoro. Dello stesso genere sono i fondi pensioni preesistenti, che erano in funzione prima del 1992. Se lo statuto lo prevede, possono essere iscritti anche i familiari del lavoratore.
FONDI APERTI
I fondi pensione aperti, che sono istituiti da compagnie di assicurazione, banche, società di gestione del risparmio (sgr) e di intermediazione mobiliare (sim), possono essere “adottati” con accordi sindacali da categorie di lavoratori o singole aziende, e in questo caso seguono norme analoghe ai fondi chiusi. Ma possono aderire ai fondi aperti anche singoli lavoratori, dipendenti o autonomi, e pure chi non ha un'occupazione.
PIANI INDIVIDUALI
Costruire una pensione “privata” è possibile anche con i Piani individuali pensionistici (Pip) e i Pianidiaccumulo di capitale (Pac). I primi sono gestiti da una compagnia di assicurazione e rientrano tra gli strumenti della previdenza complementare. I Pac sono invece un sistema per investire a rate in un fondo comune, sono più flessibili ma non hanno vantaggi fiscali. Sono però oggi l'unico modo di costruirsi un futuro previdenziale in Italia per i giovani che vanno all'estero.
COME FUNZIONANO
A parte i Pac, regole, vincoli e vantaggi sono simili per tutti gli strumenti. Anche se è bene ricordare che, nel caso di adesione individuale a fondi aperti o Pip, il lavoratore può versare il Tfr (tutto o in parte) e una somma mensile a sua scelta, ma non ha diritto al contributo dell'azienda. Ecco gli elementi da conoscere. Capitale finale. Il gruzzolo finale della pensione complementaredipendeda 4 fattori: l'entità delle somme versate ( Tfr e contributi), il tempo di permanenza, i costi della gestione (sono indicati dall'Isc, indicatore sinteticodi costo) e il rendimento ottenuto dall'investimento dei soldi, al netto delle tasse comprese tra il 12,5% e il 20%. Rendita o capitale. Al momento della pensione si può scegliere la rendita, anche con reversibilità, oppure il 50% del capitale accumulato e il resto in rendita. Solo chi ha aderito prima del 29 aprile 1993 ai fondi preesistenti può ricevere il 100% del capitale.
Anticipi di denaro. Dopo otto anni si può chiedere il 75% del capitale accumulato per l'acquisto o la ristrutturazione della prima casa (anche dei figli) o fino al 30% per esigenze personali: si paga un'imposta del 23%. In qualsiasi momento si può ottenere un anticipo del 75% per spesemediche importanti, anche per il coniuge o i figli, con un'imposta dal 9% al 15%. Si può riscattare l'intero capitale in caso di invalidità permanente o dopo 48 mesi senza lavoro. Se invece l'inoccupazione dura da 12 mesi oppure l'azienda ricorre a mobilità o cassa integrazione, si può chiedere il 50%. Nel caso di riscatto, la tassazione è dal 9% al 15%, a parte se si smette l'attività lavorativa (23%).
Vantaggi fiscali. I contributi versati possono essere detratti dalle tasse fino a un massimo di 5.164,57 euro l’anno, compresi le eventuali somme pagate per i familiari a carico. Nel momento in cui verrà erogata la pensione, la tassazione sarà pari al 15% conuno sconto di 0,30punti per ogni anno di accumulo nella previdenza complementare dopo i primi 15, fino a unmassimodi 6 punti: ilminimo di tassazione, il 9%, si raggiunge dopo 35 anni.