Compra le azioni e lasciale fruttare
IL "CASSETTISTA" INVESTE NEL LUNGO PERIODO E GUADAGNA CON I DIVIDENDI DA UTILI. LO SPECULATORE COMPRA E VENDE PER INCASSARE SUBITO. MA ENTRAMBI CORRONO RISCHI
ENI è una delle società da "cassettisti": nel 1998 valeva l'equivalente di 10 euro, oggi ne vale 12,89 TERNA ha visto un incremento dagli 1,70 euro di partenza nel 2004 agli attuali 6,53 euro
La perseveranza premia. Anche in Borsa dove la figura del cassettista è mediamente vincente rispetto a quella dello speculatore. Chi è il cassettista? È un investitore che acquista azioni di una società considerata solida e le mette in un cassetto “dimenticandole” per diversi anni, per poi intascarne puntualmente i dividendi. Tutto l’opposto del lo speculatore che fa trading sul mercato, scambia cioè rapidamente azioni per lucrare sulla differenza di prezzo. « Come avviene nei giochi d’azzardo, il
trading all’inizio può dare adrenalina, ma alla lunga tende a distruggere soldi », si legge nell’e-book Il cassettista del XXI secolo di Gianpaolo Iuliano. «Del resto, tralasciando i grandi patrimoni dimiliardi di dollari, è difficile trovare la figura del risparmiatore che gioca in Borsa persino tra i possessori di patrimoni dal milione di dollari in su».
FATE COME BUFFETT Nella recente storia finanziaria, il successo del cassettista è consacrato dalla figura di Warren Buffett, finanziere statunitense che ha costruito un’immensa ricchezza ed è oggi nella top five dei cinque uomini più ricchi della Terra. La sua strategia è considerata l’Abc del cassettista: sin dagli Anni 60 Buffett ha infatti sempre puntato su aziende solide, ma a buon mercato, con investimenti di lungo periodo. Certo Buffett ha un fiuto non comune per gli affari e di sicuro non è a digiuno di economia e finanza. Anzi: è un esperto di bilanci capace anche di immaginare le potenzialità dell’azienda su cui decide di investire.
Tutto il contrario di George Soros, uno dei pochi finanzieri noto per aver fatto miliardi con le speculazioni internazionali, fra cui anche quella che portò alla svalutazione della lira del 30% nel 1992.
CHE COSA FARE?
A questo punto ci si chiede se, nel suo piccolo, un qualsiasi risparmiatore possa tentare di ripercorrere le orme del cassettista Buffett o magari lanciarsi in spe
ricolate attività di trading ispirate a Soros. Entrambe le ipotesi di lavoro sembrano azzardate per una serie di ragioni. Innanzitutto, anche a parità di somme investite, molte cose sono cambiate dai tempi in cui i due finanzieri hanno iniziato a giocare in Borsa. I mercati, per esempio, sono più interconnessi e quindi più complessi da interpretare. Così oggi il battito di ali di una farfalla a Wall Street ( la Borsa di New York) può provocare un uragano nel resto del mondo facendo oscillare le quotazioni delle azioni in tempi ristrettissimi. In secondo luogo, la diffusa possibilità di effettuare compravendite di titoli via web può spingere il piccolo risparmiatore ad avere reazioni istintive sull’onda di notizie di mercato che fanno andare su e giù il prez zzo delle azioni. Infine, pe er un piccolo risparmiatore è molto difficile farsi un’ide ea della qualità dei dirigenti did una società. Di conseguenz za sarà complesso valutare ses l'azienda su cui si sta inve estendo ha una marcia in pi iù o no. Per non parlare dell la complessità nelle analisi did bilancio e nelle previsioni did utili indicate in rapporti ada hoc (detti report, spesso d isponibili solo a pagamento o) degli uffici studi delle ban nche. Inutile dire che scom mmettere su una grandde azienda è di solito menno rischioso che investire ini una piccola realtà. Ma queesto non basta per metterssi al riparo dai rischi, perchhé gli elementi da considerarre sono tanti e comparare immprese anche di uno stessso settore industriale è robba da professionisti.