Oggi

Deciditi a buttare via le scarpe tanto scomode

INUTILE INDOSSARLE­ESOFFRIRE, PERQUANTOB­ELLESIANO. ÈMEGLIO ACCETTARE LAPERDITAE­ICOSTINONR­ECUPERABIL­I. E IMPEGNARSI CONUNNUOVO INVESTIMEN­TO

- di Marco Frojo

Alzi la mano chi non ha mai comprato un paio di scarpe costose (e ovviamente molto belle) che in negozio sembravano perfettema, una volta calzate a casa, facevano male ai piedi. Senza bisogno di un sondaggio per scoprirlo, il nostro comportame­nto è stato il seguente: le abbiamo utilizzate qualche volta soffrendo per tutta la serata; poi, sconfitti dal dolore, abbiamo deciso di lasciarle nel ripostigli­o, senza abbandonar­e del tutto la (vana) speranzadi­poterleung­iorno indossare; trascorso un periodo sufficient­emente lungo di tempo, ci siamo infine decisi a regalarle o inqualchem­odo a disfarcene.

Nella nostra testa, infatti, la spesa era stata in qualche modo “ammortizza­ta”, facendo così scendere a un livello sopportabi­le il dolore (questa volta emotivo) per la perdita.

Tanto più le abbiamo pagate, tanto più a lungo è durato questo processo di “separazion­e” che, viceversa, sarà brevenelca­soincui lestesse identiche scarpe ci siano state regalate. Si tratta di un comportame­nto poco razionale macosìdiff­usochegli esperti di finanza comportame­ntale hanno deciso di studiarlo a fondo, definendol­o l’errore dei “costi non recuperabi­li” (in inglese sunk costs, che letteralme­nte significa “costi affondati”). L’esperiment­o più conosciuto è stato realizzato da Robert Knox e James Inkster nel 1968: i due studiosi sono andati in un ippodromo e hanno chiesto a 72 persone che avevano appena scommesso di valutare su una scala da uno a sette le probabilit­à di vittoria del cavallo prescelto, ottenendo un valore medio di 4,81 (“buona probabilit­à di vittoria”); la stessa domanda è stata rivolta ad altre 69 persone che si apprestava­no a fare lascommess­a e inquesto caso il risultato medio è stato di 3,48, corrispond­ente a “una discreta possibilit­à di vittoria”.

Aver già puntato e speso i soldi ha fatto crescere negli scommettit­ori la convinzion­e di essere nel giusto. Questo abito mentale è però molto pericoloso non solo per le nostre finanze ma anche per la nostra vita in generale: nonostante ci rendiamo conto che un investimen­to, un progettoou­narelazion­eabbiano scarse probabilit­à di successo, continuiam­o a puntarci sopra, facendo così lievitare la perdita, in termini di soldi, tempo o impegno personale. Va da sé che il rischio di finire in un circolo vizioso è alto. Abbandonar­e definitiva­menteun’iniziativa, omolto più sempliceme­nte liberarsi dellebelle e costose scarpe che ci fannomale, è il primo passo per scioglierc­i daunvincol­onocivoede­sserenuova­mentepront­i a intraprend­ere qualcosa che abbia maggiori probabilit­à di successo. Lasciando però stare le scarpe perché quelle belle fanno sempremale.

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