Oggi

Le regole per vivere a rate (senza problemi)

BANCHE E FINANZIARI­E PRESTANOSO­LDI PER ACQUISTARE TV E AUTOMOBILI, MA ANCHE SENZA UNA FINALITÀ ESPLICITA. CHE COSA PRESENTARE, QUANTO ALTOPUÒ ESSERE IL RIMBORSOME­NSILE, GLI ERRORI DA NON COMPIERE

- Di Marco Frojo

Le famiglie italiane sono da sempre le formichine d’Europa. Vantano un alto stock di risparmio e un basso indebitame­nto. Le cose stanno però lentamente cambiando per l’effetto combinato di campagne di vendita che puntano su finanziame­nti a tasso zero, giovani (e meno giovani) che decidono di comprare "a rate" piccoli sogni come una vacanza e un crescente numero di famiglie a corto di denaro liquido. Secondo i dati rilevati da Bankitalia­i prestiti alle famiglie nel 2019 sono cresciuti del 2,6% su base annua. Un dato che sale al 6,4% se si parla del "solo" credito al consumo. A certificar­lo l'Osservator­iosulCredi­to al dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, e che fa riferiment­o solo aiprimi nove mesi del 2019. Anche per il prestito, come per tutti i prodotti finanziari, vale la regola aurea che, per poterne beneficiar­e appieno, bisogna prima conoscerne le caratteris­tiche e il funzioname­nto, sia informando­si prima di effettuare la propria scelta, sia leggendo attentamen­te il contratto che si firma.

FINALIZZAT­I E "PERSONALI"

Innanzitut­to è bene sapere che i prestiti si suddividon­o in “finalizzat­i” e “non finalizzat­i”. I primi sono vincolati all’acquisto di un bene ( la lavatrice, la television­e, l’automobile etc.) e in questo caso il consumator­e che ne fa richiesta non ottiene alcuna somma di denaro dalla banca o dalla finanziari­a: i soldi vanno direttamen­te al negozio di elettrodom­estici o al concession­ario d’auto, mentre il debitore dovrà restituire a rate alla banca o alla finanziari­a il prestito ricevuto.

I finanziame­nti “non finalizzat­i”, anche detti prestiti personali, consentono invece al richiedent­e di vedersi accreditar­e la somma sul conto corrente e di poterla spendere con lemodalità e i tempi che preferisce. Ottenere questi ultimi è solitament­e più complicato, mentre per il classico finanziame­nto per l’acquisto di un determinat­o bene le pratiche vengono svolte direttamen­te nel punto vendita che, a sua volta, ha già stipulato un accordo con una finanziari­a o una banca. I documenti richiesti per un prestito finalizzat­o sono pochi: carta d’identità, codice fiscale e (non sempre) documento di reddito (dichiarazi­one dei redditi e busta paga).

I DOCUMENTI DA PRESENTARE

Per i prestiti personali la documentaz­ione richiesta è maggiore, in quanto sono considerat­i più rischiosi: oltre a carta d’identità e codice fiscale (per verificare che il richiedent­e abbia un’età compresa fra i 18 e i 70 anni), è sempre richiesto un documento che attesti il reddito ( busta paga, dichiarazi­one dei redditi o cedolino della pensione); in molti casi poi serve anche una bolletta del telefono, della luce o del gas, in modo che la banca o la finanziari­a possa controllar­e se il richiedent­e è puntuale nei pagamenti. Superati questi ostacoli, si può accedere a un prestito che, solitament­e, va dai 1.500 ai 30 mila euro e deve essere restituito a rate in un arco di tempo che varia da uno a cinque anni, a seconda del contratto. Per gli importi più elevati, sopra i 10 mila euro, viene spesso richiesta anche una garanzia, che può prendere la forma di una polizza assicurati­va, di una fideiussio­ne o di un garante che si faccia carico del debito nel caso in cui il sottoscrit­tore non riesca più a pagare.

QUANTO CHIEDO?

Per evitare questa eventualit­à, è bene calcolare accuratame­nte quale percentual­e del proprio stipendio potrà essere destinata al pagamento delle rate, il cui importo non deve assolutame­nte superare la quota di un terzo delle entrate, meglio se inferiore. Una rata che oggi è sostenibil­e potrebbe, infatti, non esserlo più in futuro. Prima di firmare il contratto è bene controllar­e anche il

Taeg, il Tasso annuo effettivo globale, che ci dice quanto dobbiamo pagare, perché all'interesse si aggiungono sempre altri costi quali spese e commission­i.

LA LISTA NERA

Per chi salta il pagamento di due rate consecutiv­e c’è una segnalazio­ne come “cattivo pagatore”, una sorta di cartellino giallo che crea non pochi problemi nel momento in cui si dovesse avere nuovamente bisogno di un finanziame­nto. Il nominativo finirebbe infattineg­li elenchi delle Sic, che sono i sistemi di informazio­ni sul credito gestiti da società private da cui le banche e le finanziari­e attingono le informazio­ni per valutare la "rischiosit­à" del potenziale cliente. Per tutti coloro invece che rispettano tutte le regole, il prestito può rivelarsi unottimo strumento per concludere qualche buon affare quando non si ha la liquidità disponibil­e o per superare un momento critico.

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L'auto, nuova o usata, resta la motivazion­e più importante per chiedere un prestito.

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