Attenti alla presunzione: vi farà andare a sbattere
MENOSIAMOCAPACI INUNCAMPO, PIÙ SIAMOCONVINTI DI ESSERE BRAVI. MAPROPRIO CONSIDERARCI SUPERIORI CI FA PERDERE SOLDI. FINCHÉNONSI RICONOSCE L'ERRORE
Sapete cucinaremeglio della maggior parte delle vostre amiche? Se non vi piace cucinare, sapete guidare meglio della maggior parte dei vostri conoscenti? Molto probabilmente la vostra risposta a queste domande potrebbe essere affermativa: in fondo si fa riferimento alla media dei vostri amici e non a quell’unico che potrebbe vincere Masterchef o all’appassionato di rally. Se sulla sincerità della vostra risposta nessuno nutre alcun dubbio, sorge qualche perplessità sulla correttezza.
Non si tratta di scetticismo riguardo le vostre capacità, ma di matematica. Basterebbe infatti rivolgere lo stesso quesito ai vostri conoscenti e verificare che la stragrande maggioranza fornirebbe la vostra stessa risposta. Nonèperòpossibile che quasi tutti gli elementi di un gruppo siano sopra la media del gruppo stesso. Per ogni persona che sta sopra la media ce ne deve essere un’altra che sta sotto. Siamo dunque in presenza di un erroredi giudizio, a cui gli studiosi hanno dato il nome di “better-than-average effect”, ovvero la propensione a considerarsi superiore alla media.
Le spiegazioni di questo comportamento sono numerose e varie, ma il punto cruciale l’ha probabilmente colto lo scrittore inglese Jerome K. Jerome: «La presunzione è lamiglior corazza cheunuomopossaportare». La naturale conseguenza di questo atteggiamento è un eccesso di confidenza nelle proprie capacità e va da sé che il passo verso decisioni sbagliate e avventate è brevissimo. I problemi non finiscono però qui: non solo si commettono errori facilmente evitabili ma non si è neanche in grado di porvi rimedio perché non li si riconosce. Quante volte, facendo un investimento che si è presto rivelato sbagliato, ci siamo detti che era «il mercato a non capire» e che con un po’ di pazienza la Borsa «ci avrebbe finalmente dato ragione». Peccatochequelmomento non sia mai arrivato e che i nostri risparmi abbiano nel frattempo subitounabella sforbiciata. D’altra parte come sarebbe mai possibile che io, piccolo risparmiatore, riesca a vedere più in là degli squali diWall Street (o di Piazza Affari)? La scoperta più interessante fatta dagli studiosi che hanno teorizzato il « better-than-average effect » è, però, che meno siamo capaci in un determinato campo, più siamo convinti di essere bravi: ignoriamo infatti le reali difficoltà di un’attività o di unamateria e di conseguenza non conosciamo i nostri limiti. La buona notizia è che, almiglioraredellenostre capacità o conoscenze, diminuisce la nostra “convinzione di essere superiori allamedia”. Finoadarrivare alla consapevalezza di Socrate, il maestro di tutti i filosofi, che sapeva solo di «non sapere» . OggiRisparmio è a cura di: Daniela Stigliano
Hanno collaborato: Fiorina Capozzi, Anna Maria Catano, Simone Fanti, Marco Frojo, Claudio Grossi, Monica Zucchinali. I contenuti sono realizzati dalla redazione. La collaborazione con il Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria è circoscritta all’identificazione dei principali temi editoriali.