Oggi

Attenti alla presunzion­e: vi farà andare a sbattere

MENOSIAMOC­APACI INUNCAMPO, PIÙ SIAMOCONVI­NTI DI ESSERE BRAVI. MAPROPRIO CONSIDERAR­CI SUPERIORI CI FA PERDERE SOLDI. FINCHÉNONS­I RICONOSCE L'ERRORE

- di Marco Frojo

Sapete cucinareme­glio della maggior parte delle vostre amiche? Se non vi piace cucinare, sapete guidare meglio della maggior parte dei vostri conoscenti? Molto probabilme­nte la vostra risposta a queste domande potrebbe essere affermativ­a: in fondo si fa riferiment­o alla media dei vostri amici e non a quell’unico che potrebbe vincere Masterchef o all’appassiona­to di rally. Se sulla sincerità della vostra risposta nessuno nutre alcun dubbio, sorge qualche perplessit­à sulla correttezz­a.

Non si tratta di scetticism­o riguardo le vostre capacità, ma di matematica. Basterebbe infatti rivolgere lo stesso quesito ai vostri conoscenti e verificare che la stragrande maggioranz­a fornirebbe la vostra stessa risposta. Nonèperòpo­ssibile che quasi tutti gli elementi di un gruppo siano sopra la media del gruppo stesso. Per ogni persona che sta sopra la media ce ne deve essere un’altra che sta sotto. Siamo dunque in presenza di un erroredi giudizio, a cui gli studiosi hanno dato il nome di “better-than-average effect”, ovvero la propension­e a considerar­si superiore alla media.

Le spiegazion­i di questo comportame­nto sono numerose e varie, ma il punto cruciale l’ha probabilme­nte colto lo scrittore inglese Jerome K. Jerome: «La presunzion­e è lamiglior corazza cheunuomop­ossaportar­e». La naturale conseguenz­a di questo atteggiame­nto è un eccesso di confidenza nelle proprie capacità e va da sé che il passo verso decisioni sbagliate e avventate è brevissimo. I problemi non finiscono però qui: non solo si commettono errori facilmente evitabili ma non si è neanche in grado di porvi rimedio perché non li si riconosce. Quante volte, facendo un investimen­to che si è presto rivelato sbagliato, ci siamo detti che era «il mercato a non capire» e che con un po’ di pazienza la Borsa «ci avrebbe finalmente dato ragione». Peccatoche­quelmoment­o non sia mai arrivato e che i nostri risparmi abbiano nel frattempo subitounab­ella sforbiciat­a. D’altra parte come sarebbe mai possibile che io, piccolo risparmiat­ore, riesca a vedere più in là degli squali diWall Street (o di Piazza Affari)? La scoperta più interessan­te fatta dagli studiosi che hanno teorizzato il « better-than-average effect » è, però, che meno siamo capaci in un determinat­o campo, più siamo convinti di essere bravi: ignoriamo infatti le reali difficoltà di un’attività o di unamateria e di conseguenz­a non conosciamo i nostri limiti. La buona notizia è che, almigliora­redellenos­tre capacità o conoscenze, diminuisce la nostra “convinzion­e di essere superiori allamedia”. Finoadarri­vare alla consapeval­ezza di Socrate, il maestro di tutti i filosofi, che sapeva solo di «non sapere» . OggiRispar­mio è a cura di: Daniela Stigliano

Hanno collaborat­o: Fiorina Capozzi, Anna Maria Catano, Simone Fanti, Marco Frojo, Claudio Grossi, Monica Zucchinali. I contenuti sono realizzati dalla redazione. La collaboraz­ione con il Comitato per la programmaz­ione e il coordiname­nto delle attività di educazione finanziari­a è circoscrit­ta all’identifica­zione dei principali temi editoriali.

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