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Ecco dieci grandi classici: èmeglio il film o il libro? «IL PADRINO»

TRA LA REGIA DI PETER JACKSONE LE DESCRIZION­I DI TOLKIEN, LA PENNADI CAPOTEELAG­RAZIADELLA­HEPBURN, PERNOI VINCE...

- P.M.

LA TRILOGIA DI «IL SIGNORE DEGLI ANELLI»

Meglio il libro. La trilogia girata da Peter Jackson uscita nei primi Anni 2000, per quanto notevole e fedele allo spirito del capolavoro scritto da J. R. R. Tolkien a cavallo della 2ª Guerra mondiaale, sacrifica troppo dell’infinita inventiva e profondità del romanzo.

«COLAZIONE DA TIFFANY»

Meglio il film. Sostenere che un racconto firmato nnel ’58 dal grande Truman Capote non superi un filmhollyw­oodiano non è facile. Ma la grazia di Audrey Heepburn (a lato), le dolci note di Moon river e il lieto fine danno alla storia tutt’altra poesia.

IL PADRINO

Meglio il film. Il romanzo di Mario Puzo (1969) ha fatto scscuola nella narrazione delle vicende di mafia. Ma la regia di CCoppola nel 1972, l’interpreta­zione di mostri sacri come Al Pacino, Marlonn Brando, Robert Duvall, la colonna sonora di Nino Rota, hanno scolpito Vito Corleone e famiglia nel nostro immaginari­o.

«SHINING»

Meglio il film. Il campo è spinoso. Stanley Kubrick ha tratto il fifilm da un libro del 1977 di Stephen King. Il quale, però, l’ha accusato di aver snaturato il romanzo, sacrifican­do del tutto il livello emotivooti­vo dedei protagonis­ti. King aveva le sue ragioni; ma il formicaio umano dipinto da KKubrick,bik dominato da qualcosa di soprannatu­rale e indicibilm­ente freddo, è di una potenza senza fine, non ha eguali.

«POMODORI VERDI FRITTI ALLA FERMATA DEL TRENO»

Meglio il libro. Non tutti sanno che il film del 1991 di Jon Avnet, con Kathy Bates e Jessica Tandy, è tratto dal primo romanzo (1987) della scrittrice best seller Fannie Flag. Il filmè bello. Ma il libro è davvero ben scritto, ed è più ricco, evocativo, ritmato e accattivan­te.

«BLADE BLADE RUN RUNNER»

Meglio il film. Alla penna dello scrittore Philip K. Dick, papà di Blade B Runner (1968), bisogna essere appassiona­ti: per molti è un genio, ma tratta temi ostici, non per tutti i palati. Invece, l’androide che racraccont­a tremante «ne ho viste cose, che voi umani...», interpreta­to dda Rutger R Hauer nel filmdi Ridley Scott (1982), buca lo schermo.

«QUEL QUEL CHE RESTA R DEL GIORNO»

Meglio il libro. Nel film del 1993, il regista James Ivory propone una scenografi­a di primo ’900 impeccabil­e, che ispirerà anche la serie tv Downton Abbey. Ma finisce lì: il film non arriva a cogliere la complessa psicologia di Stevens, l’anziano maggiordom­o che racconta la storia nel libro (1989) di Kazuo Ishiguro, Nobel per la letteratur­a.

«I PONTI DI MADISON M COUNTY»

Meglio il film. Il best seller romantico firmato da Robert James Waller W nel 1992 indugia tantissimo nel descrivere la filosofia di viita del fotografo protagonis­ta, Robert Kincaid. Al cinema, Clint Eastwood la rende con un paio di occhiate: la bella e malinconic­a storia d’amore che vive con Meryl M Streep, interprete di Francesca, ci guadagna.

LE SAGHE DI «HARRY POTTER» E «TWILIGHT»

Meglio i libri. È una scelta che alcuni contestera­nno. Ma spesso i lettori della saga fine Anni 90 di Harry Potter firmata da J. K. Rowling trovano i film con Daniel Radcliffe (a lato) carenti di ritmo e sovrabbond­anti di atmosfere cupe. Nei libri di Twilight la storia di vampiri è raccontata dal punto di vista tenero e simpatico della protagonis­ta Bella. Nei filmno, ed è dura rinunciarv­i: ma in fondo non sono male, e c’è chi li preferisce, ammaliato dal fascino dell’attore Robert Pattinson.

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